Cybersecurity OT in pharma e biotech: strategie e criticità attuali

L’integrazione tra sistemi OT e IT nel pharma e biotech espone a nuove vulnerabilità. Claroty analizza criteri e passaggi chiave per la protezione CPS.

Autore: Redazione SecurityOpenLab

Negli ultimi anni, il settore farmaceutico e quello biotecnologico hanno accelerato il percorso di trasformazione digitale, spinti da condizioni economiche, ambientali e geopolitiche sempre più complesse. Questo cambiamento si traduce in una crescente adozione di tecnologie avanzate, dall’automazione alla connettività tra sistemi IT e OT, fino all’impiego di sistemi cyber-fisici (CPS) nei processi produttivi. L’obiettivo è mantenere la competitività, gestire le criticità della supply chain e garantire la continuità operativa. Tuttavia, la maggiore interconnessione dei dispositivi comporta nuove sfide in termini di cybersecurity; in particolare, l’integrazione di apparecchiature OT legacy con dispositivi moderni e CPS introduce vulnerabilità che, se sfruttate, possono compromettere la continuità operativa, la qualità dei prodotti e la sicurezza dei lavoratori.

La valutazione di una protezione adeguata

È su questo fronte che si sviluppa l’analisi di Claroty, che spiega quali sono i criteri fondamentali per valutare le piattaforme di protezione per i sistemi cyber-fisici. Il primo requisito ritenuto indispensabile è la scalabilità: la soluzione deve poter crescere con le esigenze dell’azienda, garantire flessibilità e facilità d’uso indipendentemente dalla complessità della rete.

La conformità normativa rappresenta un altro elemento centrale. I recenti attacchi informatici hanno portato le autorità a introdurre regolamenti più stringenti per la sicurezza OT. Le aziende devono quindi adottare soluzioni che rispettino i requisiti imposti dagli enti regolatori, come FSMA, NIS 2.0, RCE, SOCI/SLACIP e FDA cGMP. È inoltre importante che le soluzioni siano allineate agli standard internazionali, come CISA CGPs, NIST CSF, ISO 27001, CIS, NIPP e le direttive statunitensi sulla bioeconomia, così da poter sviluppare una strategia di cybersecurity coerente con le linee guida globali.

I quattro passaggi per la sicurezza OT

Claroty individua quattro passaggi fondamentali per la protezione degli asset OT nei settori farmaceutico e biotecnologico. Il primo è il rilevamento e la gestione dell’inventario degli asset: la conoscenza precisa degli asset da proteggere è la base della cybersicurezza; un inventario dettagliato, ottenuto tramite una copertura estesa dei protocolli CPS e metodi di rilevamento diversificati, consente di non trascurare nessun dispositivo, tenendo conto delle specificità architetturali, della distribuzione geografica e della topologia di rete.

Il secondo passaggio riguarda la gestione delle esposizioni. L’evoluzione delle minacce impone un approccio dinamico e mirato, capace di superare la semplice gestione delle vulnerabilità. Una piattaforma efficace deve consentire la profilazione degli asset, evidenziando esposizioni al rischio come vulnerabilità, configurazioni errate e password deboli. La correzione delle criticità individuate, è centrale: snellire questo processo aiuta a ridurre la complessità, identificando i percorsi di attacco più rilevanti e stabilendo le priorità di intervento sulla base di indicatori misurabili.

Il terzo passaggio è la protezione della rete: applicare principi di segmentazione, Zero Trust e analisi del traffico permette di monitorare e definire policy di comunicazione utilizzando l’infrastruttura di sicurezza esistente, rafforzando la postura di cybersicurezza industriale. Il quarto e ultimo passaggio è la capacità di rilevamento delle minacce note e sconosciute, che è essenziale per proteggere asset e reti. Questo include la distinzione del traffico legittimo da quello anomalo, la riduzione dei falsi positivi e le segnalazioni tempestive in caso di minacce emergenti.

Claroty propone un approccio che punta a semplificare e ottimizzare il percorso di cybersicurezza, offrendo visibilità completa su tutti i CPS presenti negli ambienti OT, l’integrazione degli strumenti IT con l’OT senza aumentare la complessità dello stack tecnologico, che consente di unificare la governance della sicurezza e rafforzare la resilienza complessiva degli ambienti produttivi.


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