Bitdefender: restringere la "attack surface"

Device, servizi e applicazioni rappresentano potenziali punti deboli in una superficie d'attacco che per le imprese non è semplice controllare

Autore: Redazione SecurityOpenLab

L'utilizzo sempre più diffuso di dispositivi digitali o comunque interconnessi sta ampliando enormemente la superficie di attacco che le imprese poi devono gestire. Si tratta di una evoluzione evidente del mercato, che deve rispondere di conseguenza. Come nel caso di Bitdefender, spiega Fulvio Fabi, National Channel Manager della società: “Abbiamo da poco annunciato un nuovo modulo GravityZone, battezzato Phasr, che va a lavorare proprio sulla riduzione delle superfici d'attacco”.

Phasr sta per Proactive Hardening and Attack Surface Reduction, espressione che spiega in maniera già dettagliata cosa il modulo fa: ridurre in maniera drastica il rischio comportato da device, applicazioni e servizi a cui è possibile, lecitamente o meno, accedere. Phasr, spiega Fabi, è in grado di “analizzare in maniera pro/reattiva quello che fa l'utente e quindi restringere la superficie d'attacco di ogni singolo componente”.


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