È l’ora delle ‘Resilience Operations’ con la nuova piattaforma Commvault Cloud Unity, che unifica sicurezza dei dati, cyber recovery e resilienza delle identità su tutti gli ambienti cloud, SaaS, ibridi e on-premise
Autore: Edoardo Bellocchi
New York – Debutto in grande stile per Commvault Cloud Unity all’evento mondiale Shift 2025, che si svolge in questi giorni nel cuore della Grande Mela, in uno degli hotel più iconici della già di per sé iconica Times Square, anche se ormai da tempo trasformata in trappola per turisti. La nuova piattaforma, abilitata all’intelligenza artificiale, unifica sicurezza dei dati, cyber recovery e resilienza delle identità in ambienti cloud, SaaS, on-premise e ibridi, aprendo quella che Commvault chiama una nuova era per la resilienza di tipo enterprise del business, con un approccio ResOps, Resilience Operations.
“Quello di Cloud Unity è il più importante lancio fatto fin qui da Commvault”, esordisce Sanjay Mirchandani, CEO di Commvault (ritratto nelle foto), nel suo keynote dal palco del Marriott Marquis di fronte alle oltre 500 persone intervenute, tra clienti, partner ed esperti. Del resto, prosegue il numero uno di Commvault, “ci troviamo in un momento di fondazione, determinato dalla pervasività dell’AI, che è oggi la tecnologia che si affermata a tutti i livelli nel minor tempo possibile, e sta generando volumi esponenziali di dati e introducendo sempre nuove minacce di sicurezza. E questo rende necessario un nuovo approccio alla resilienza: se due anni fa come Commvault abbiamo definito la nuova era della cyber resilience, che è diventata rapidamente uno standard del settore, oggi serve un nuovo approccio. È il momento di quello che chiamiamo ResOps, Resilience Operations, che trasforma la resilienza in una disciplina, ridefinendo l’intera categoria”.
Nelle parole di Sanjay Mirchandani, l’esigenza di un approccio di tipo ResOps nasce anche per la rapidissima evoluzione in atto verso l’agentic AI: “il solo fatto di consentire agli agenti di interagire, prendere decisioni ed essere autonomi, obbliga già di per sé a cambiare mentalità. Così abbiamo ideato un modello dinamico molto semplice per integrare la resilienza nel business attraverso ResOps, ovvero un modello operativo che deve essere parte integrante di ogni attività, perché crediamo fermamente che qualunque cosa vada storta con l’AI, che sia dovuta a cause malevole o non malevole, vada intercettata il prima possibile. Altrimenti, gli effetti a valle possono essere estremamente estesi e difficili da rimediare. Ecco perché ResOps è un modello ‘vivente’, che trasforma il nostro approccio da una mentalità passiva e di ultima difesa a una più attiva e proattiva, del tipo ‘lascia che ti aiuti prima che diventi un problema’. E la piattaforma Commvault Cloud Unity dà pienamente vita a questo concetto”.
Prima di esaminare da vicino le caratteristiche della nuova piattaforma, Sanjay Mirchandani illustra le ragioni della scelta di un nome che potrebbe a prima vista apparire un po’ scontato, spiegando che “non si tratta di un prodotto separato, ma della terza evoluzione del nostro prodotto cloud. Dato che Commvault Cloud è ormai un nome molto conosciuto, l’abbiamo chiamato Unity perché ciò che fa è unificare identità, sicurezza e recovery, oltre a unificare anche i carichi di lavoro, indipendentemente da dove risiedano, e i dati, ovunque si trovino”.
Il riferimento ai dati non è casuale, sia per il fatto che costituiscono il motore di ogni attività, e in particolare dell’AI, sia perché oggi i dati sono sempre più numerosi e sempre più frammentati: "oggi un’azienda media utilizza oltre 25 applicazioni SaaS, con una crescita dei dati di circa il 40% ogni anno. E, tra l’altro, il 90% di queste aziende è multi-cloud, il che significa che la sfida principale oggi è quella di gestire dati provenienti da molteplici modalità e ambienti", sottolinea Sanjay Mirchandani.
Ed è qui che intervengono due grandi elementi chiave di Commvault Cloud Unity: in primo luogo, la protezione dei dati on-premise e cloud è riunita in un’unica interfaccia, perché si tratta della stessa piattaforma, per cui si possono applicare policy, gestire e recuperare dati nello stesso modo, che si tratti di SaaS, cloud o ambienti on-premise. In secondo luogo, vengono unificati la protezione, il backup e il recupero dei dati con altri tre ambiti: il primo è la sicurezza dei dati, ottenuta tramite l’acquisizione di Satori, che offre governance degli accessi ai dati e capacità di protezione per AI e LLM; il secondo è la resilienza dell’identità, che viene ripensata completamente, passando dal semplice recupero dell’identità all’auditing in tempo reale, anche per rilevare, verificare e correggere minacce difficili da individuare nei sistemi di identità come Active Directory, con capacità che permettono di agire in anticipo con un approccio shift left; e il terzo è la nuova generazione di funzionalità di cyber resilienza.
Per quest’ultimo aspetto, quello della cyber resilienza, Sanjay Mirchandani evidenzia tre aspetti principali: “stiamo ripensando completamente il Threat Scan, investendo molto in engineering per offrire uno scanning delle minacce superiore a qualsiasi altro nel settore; abbiamo integrato Threat Scan con la funzione di Synthetic Recovery, perché la sfida non è solo identificare i dati compromessi, ma ripristinarli rapidamente: possiamo isolare i file non danneggiati e ricostruire un punto di recupero sintetico, e infine abbiamo reso la Clean Room più automatizzata ed estensibile, semplificandone la gestione”.
Infine, non sono pochi secondo l’azienda i vantaggi estesi della nuova piattaforma Commvault Cloud Unity: si va dalla Protezione unificata di tutti i carichi di lavoro, cloud e località, perché centralizzando protezione e recuperabilità, le aziende possono ridurre i tempi di inattività e aumentare la disponibilità dei dati affidabili necessari per operare nell’era dell’AI, alla Governance unificata delle operazioni, in quanto invece di strumenti separati per sicurezza, identità e ripristino, Unity consente monitoraggio, applicazione delle policy e rilevamento delle minacce integrati, accelerando le azioni e garantendo ripristini puliti, passando infine per l’Intelligenza unificata tra sistemi eterogenei, dato che combinando sicurezza dei dati, pattern di accesso e analisi dei ripristini in un’unica piattaforma, Commvault abilita azioni basate su AI per ottimizzare la resilienza.
L’azienda fa sapere che alcune componenti della piattaforma Commvault Cloud Unity saranno disponibili entro la fine del 2025, con un rilascio graduale delle funzionalità previsto per l’inizio del 2026.