Green pass Covid in vendita sul dark web a 250 dollari

Per 250 dollari si può acquistare sul dark web un Green pass Covid falsi. Aggiungendo altri 25 dollari si avrà l'esito negativo di tre tamponi. Un kit pronto all'uso per circolare liberamente in Europa, e finire nei guai in caso di controlli.

Autore: Redazione SecurityOpenLab

La Commissione Europea pensa di istituire il Green pass Covid, e subito i cyber criminali hanno un'idea per sfruttare l'idea a proprio vantaggio. Ormai il passaggio dalla notizia del giorno all'azione criminale è pressoché immediato. Ed ecco comparire sul dark web i Green Pass Covid falsi.

Emessi da (finti) enti ufficiali, possono costare fino a 250 dollari. Per averli, oltre a pagare, bisogna inviare ai criminali informatici i propri dati personali, cedendo di fatto informazioni preziose al cybercrime, e per lo più pagando. I papabili clienti sono coloro che non desiderano farsi vaccinare, ma vogliono comunque poter viaggiare senza problemi nel Vecchio Continente.

E non intendono nemmeno sottoporsi al tampone. Tant'è che sono sufficienti 24 ore per entrare in possesso del referto di doppio tampone negativo, ovviamente falso. Anzi, a scanso di equivoci meglio averne tre, acchiappando l'offerta del "paghi 2 e prendi 3" per la modica cifra di 25 dollari. I pagamenti devono essere corrisposti in bitcoin per non poter essere tracciati.
Il puzzle che stanno man mano componendo i ricercatori di Check Point Research, insieme alla già documentata vendita illegale di vaccini sul dark web, è la dimostrazione dell'incredibile flessibilità del cyber crime. Oltre che del fatto che la pandemia è per questo settore una ghiotta occasione di arricchimento.

Tutto è in divenire, a partire dai prezzi, che fluttuano come le azioni in Borsa, a seconda delle notizie di stretta attualità. Al momento i composti meno quotati sono AstraZeneca e il cinese Sinopharm, piazzati a 500 dollari, mentre Johnson & Johnson e Sputnik sono venduti a prezzi medi di 600 dollari, ma si può arrivare anche a 1000 dollari a dose. A reggere l'offerta di questo genere merceologico è banalmente il fatto che l'Europa continua ad arrancare con la campagna vaccinale.

Le pubblicità per i vaccini sono aumentate di oltre il 300% negli ultimi tre mesi.A decidere il prezzo di un vaccino piuttosto che un altro è l'opinione pubblica dei clienti target dell'offerta, ossia i cittadini europei. Dopo il blocco temporaneo, la fiducia nel vaccino anglo-svedese è scesa, quindi le sue dosi vengono piazzate a prezzi più bassi rispetto agli altri. Complessivamente gli annunci per la compravendita di "merce" legata alla pandemia sono oltre 1.200 e sono in costante crescita.

Non cadere in trappola

I venditori di certificati falsi assicurano che i propri prodotti sono identici agli originali. Forse un comune cittadino potrebbe farsi ingannare. Tuttavia, chi dovesse cercare di valicare un confine con questi documenti rischia grosso. Il Green pass Covid è ancora in via di definizione, ma è verosimile supporre che se/quando entrerà in vigore ciascun Paese disporrà di un archivio centrale dei tamponi e delle persone vaccinate.

È altrettanto credibile l'ipotesi che tali informazioni saranno condivise fra gli Stati comunitari. Il risultato è che i documenti falsi sarebbero facilmente smascherati. E il primo a finire nei guai non sarebbe l'autore, di cui non conosce nemmeno l'identità, ma chi li presenta. Quanto ai vaccini, abbiamo già descritto nella precedente notizia tutti i motivi per i quali è bene non fidarsi.

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