La veronese HWG apre un SOC in Lituania

Nuovo Security Operation Center a Vilnius per HWG, che in questo modo raggiunge meglio i suoi clienti nordeuropei

Autore: Redazione SecurityOpenLab

Servire meglio i clienti europei, per i quali il solo SOC italiano poteva non bastare. Principlamente per questo motivo la veronese HWG ha aperto il suo primo Security Operation Center europeo non italiano. Per la precisione a Vilnius, in Lituania. Una posizione che permette di servire bene un’area strategica che comprende i Paesi baltici e tutta l'Europa del nord-est. Tra l'altro, HWG è la prima azienda italiana ad aprire un SOC in Lituania.

HWG impiega attualmente oltre 50 analisti e prevede di assumere altri 20-25 specialisti per il nuovo SOC di Vilnius. Tra cui in particolare security analyst, security architect e consulenti in sicurezza. Come spiega Stefano Brusaferro, CEO di HWG Cyber Security Nordics, con il nuovo staff "estenderemo le capacità del nostro team italiano e offriremo un monitoraggio completo della sicurezza per più clienti". Che nello specifico sono "aziende e istituzioni di grandi e medie dimensioni che operano in una varietà di settori: bancario e finanziario, moda, manifatturiero, automobilistico, servizi pubblici, telecomunicazioni e servizi governativi".

Con l'inaugurazione del SOC di Vilnius, oggi HWG eroga servizi di cyber security da quattro Security Operations Center: quello originario di Verona, questo di Vilnius, Dubai, Singapore. Una crescita di infrastrutture che deriva anche dalla crescita nella domanda di servizi di sicurezza. Le imprese hanno capito che prima o poi saranno comunque colpite da un cyber attacco e per loro l'obiettivo diventa "Andare immediatamente a colmare quei gap di struttura e competenze che ci si rende conto di avere al proprio interno. Un trend che unisce realtà di grandi e di piccole dimensioni senza grandi distinzioni", spiega Brusaferro.

Fondata nel 2008 a Verona, HWG ha sviluppato nel tempo la sua offerta di servizi di cyber security seguendo tre direttrici strategiche che restano costanti: la scelta di non essere generalisti ma verticali a livello di sicurezza, una percentuale molto elevata (attualmente circa il 90%) di personale tecnico, la capacità di prendere in carico l’ownership del monitoraggio e della gestione completa dell’IT security di una intera organizzazione.


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