Spear phishing in aumento, aziende impreparate ad affrontarlo

Più sono i dipendenti che lavorano da remoto più l’azienda impiega a individuare e gestire gli attacchi di spear phishing.

Autore: Redazione SecurityOpenLab

Nel 2022 il 50% delle aziende è stato vittima di spear phishing e il 24% ha subìto la compromissione di almeno un account di posta elettronica tramite account takeover. Sono alcuni dei contenuti del 2023 Spear-Phishing Trends edito da Barracuda Networks, emersi analizzando un data set comprensivo di 50 miliardi di email e intervistando i professionisti IT impiegati in 1.350 aziende di diversi settori con un numero di dipendenti incluso fra 100 e 2.500, operanti negli Stati Uniti e in diversi paesi delle aree EMEA e APAC.

Quello che emerge prepotentemente è la diffusione del fenomeno dello spear phishing: secondo i dati il 24% delle aziende analizzate ha subito la compromissione di almeno un account email tramite account takeover, e i cybercriminali inviano, in media, 370 email malevole da ogni account compromesso.


L’impatto degli attacchi di spear phishing negli ultimi 12 mesi

Peraltro gli attacchi hanno un’alta percentuale di successo: in base ai dati di Barracuda, i casi di spear phishing corrispondono solo allo 0,1% del totale degli attacchi via email, ma sono responsabili del 66% delle violazioni. Non è tutto: il 55% degli intervistati colpiti da attacchi di spear phishing ha segnalato macchine infettate da malware o virus; il 49% ha subito il furto di dati sensibili; il 48% ha subito il furto di credenziali di login; il 39% ha riportato danni economici diretti.

Barracuda fornisce inoltre importanti informazioni circa gli attacchi. Il dato più preoccupante è quello relativo alla detection: in media, alle aziende servono quasi cento ore per individuare, rispondere e rimediare a una minaccia email dopo averla ricevuta (43 ore per il rilevamento dell’attacco e 56 ore per la risposta e la remediation).


Tempi di Detect e Response degli attacchi via email

L’altro fattore è la posizione da cui fisicamente lavorano i dipendenti: le aziende con oltre il 50% del personale che lavora da remoto segnalano livelli superiori di email sospette. Inoltre, maggiore è il numero di lavoratori da remoto, più lente sono le attività di detect e response: le aziende con oltre il 50% del personale in remoto impiegano in media 55 ore per rilevarle gli attacchi di spear phishing e 63 per porvi rimedio, contro una media di 36 e 51 ore, rispettivamente, per le aziende con una percentuale minore di lavoratori in smart working.


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