Investimenti in cyber security: +10% nel 2021

Canalys stima che nel migliore degli scenari gli investimenti in cyber security nel 2021 dovrebbero crescere del 10%. Nel caso peggiore si fermeranno a +6,6%.

Autore: Redazione SecurityOpenLab

Nel corso del 2021 gli investimenti in cyber security potrebbero aumentare fino al 10% in tutto il mondo, nella migliore delle ipotesi. La previsione è firmata dalla società di ricerca Canalys, secondo cui persisteranno le attuali tendenze di investimento in questo settore.

La buona notizia è che nel 2021 la sicurezza delle informazioni resta una priorità elevata, complice l'aumento delle minacce informatiche e delle  vulnerabilità. Inoltre, si stima che la frequenza degli attacchi non accennerà a diminuire.

A conti fatti, il valore complessivo del mercato della cyber security dovrebbe raggiungere i 60,2 miliardi di dollari nel 2021. La cifra servirà a mettere in sicurezza gli endpoint, le reti, le email e i dati. Inoltre servirà a completare le analisi del rischio e la gestione degli accessi. Nel peggiore dei casi, l'outlook è per una crescita annua del 6,6%, se l'impatto economico della crisi sanitaria sarà più profondo e prolungato delle attese.

Nonostante l'incremento degli investimenti in cyber security, il numero di violazioni e dati compromessi è cresciuto, così come quello degli attacchi ransomware. A favorire le azioni criminali sono state anche le configurazioni errate di database basati sul cloud e le campagne di phishing che hanno bersagliato i lavoratori in smart working.
L'aspettativa di spesa tiene conto anche del fatto che alcuni settori più penalizzati dalla pandemia hanno ridotto i budget per la cyber security. L'esempio è quello l'hospitality, delle supply chain, dei trasporti e del commercio al dettaglio, in cui alcuni rinnovi e accordi pluriennali sono stati sospesi.

Gli investimenti maggiori saranno indirizzati alla difesa della posta elettronica (+12,5% nel 2021), all'analisi delle vulnerabilità (+11,0%) e del comportamento e alla risposta automatizzata agli incidenti. Questi dati non sono una sorpresa. È ormai noto che la stragrande maggioranza degli attacchi passa per l'email, anche sfruttando tecniche di social engineering sofisticate. Inoltre, l'automazione può sgravare i reparti IT da molte incombenze.

Un settore in controtendenza è invece quello della sicurezza degli endpoint, che dopo un 2020 in forte crescita rallenterà al 10,4%. Ovviamente la sicurezza degli endpoint resta un nodo critico, ma molte aziende vi hanno dato priorità con l'avvio dello smart working e hanno ormai soddisfatto le loro necessità. 
Gli investimenti ora vertono in particolar modo sulla gestione degli accessi, di cui una parte fondamentale sarà quella dell'applicazione dei criteri Zero Trust, che nel 2021 vedrà una crescita del 10,4%. Un aumento dell'8% è quello atteso invece per la messa in sicurezza delle reti, di cui sarà protagonista la ripresa dei progetti di aggiornamento ritardati dalla pandemia. Infine, il 6,6% della crescita negli investimenti riguarderà la protezione, il backup e il ripristino dei dati.

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