Il parere di Check Point Software Technologies

Risponde Pierluigi Torriani, Security Engineering Manager per Check Point

Autore: Redazione SecurityOpenLab

L'industrializzazione del cybercrime ha portato a un incremento degli attacchi cyber, che sono sempre mirati e distruttivi. Quali sono le tendenze che evidenziate per l'Italia?

Gli attacchi da parte di cybercriminali continuano, purtroppo, a evolvere, prevalentemente con l’obiettivo di estorcere denaro, restituendo dati e informazioni sottratti o bloccati attraverso il ransomware, e di creare danno a infrastrutture private o pubbliche a scopo anche dimostrativo.

Il problema più grave deriva dalla democratizzazione del cybercrimine che ne ha facilitato l’industrializzazione, rendendolo un vero e proprio mercato che attrae nuovi potenziali criminali. Ci troviamo oggi davanti al cosiddetto crime as a service o malware as a service, che si espande velocemente, grazie alla facilità con cui si può essere criminali informatici e all’utilizzo inconsapevole di alcuni terminali.

Nel nostro Paese rileviamo come principale minaccia proprio un malware considerato nei forum di hacking come Malware-as-a-Service, per le sue forti tecniche di evasione e un prezzo relativamente basso: Formbook. Si tratta di un infostealer che raccoglie credenziali e screenshot, registra i tasti digitati sulla tastiera e può scaricare ed eseguire file.

Ancora, tra le principali minacce che rileviamo in Italia figura sicuramente quella ransomware, che sta facendo incrementare le estorsioni. Sono parecchie le informazioni considerate sensibili: dai dati finanziari e proprietari aziendali, ai dati personali relativi alla salute, a qualsiasi altra informazione personale identificabile.

Inoltre, nel corso dell’anno, si è assistito a un importante cambiamento nella scala di diffusione delle minacce informatiche. Le attività di cyber-spionaggio sono state integrate da operazioni informatiche distruttive, istigate da nazioni il cui obiettivo sembra essere quello di infliggere il maggior numero di danni possibile. E a questo si affianca l’hacktivismo, che vede sempre più individui trasformarsi in hacker per difendere le proprie opinioni politiche e sociali.

Oggi l'elenco delle principali minacce informatiche in Italia comprende 2 Botnet, 1 RAT (Remcos) e 1 Infostealer (Formbook), il 70% dei file dannosi proviene da email e il tipo di vulnerabilità più comune è l'esecuzione di codice remoto, con un impatto sul 66% delle organizzazioni.

Per quanto riguarda i settori più colpiti nel nostro Paese da attacchi informatici, rileviamo al primo posto l’Education/Ricerca con 2.427 attacchi settimanali (rispetto ai 1.927 a livello mondiale), seguito da ISP/MSP con 1.882 attacchi a settimana (1.292 è il numero di attacchi globale), Finance/banking con 1.864 attacchi (vs 1258 globali), Healthcare con 1.469 attacchi (vs 1483) e Communications con 1.433 (vs 1561 globali).

Nel 71% dei casi, i file malevoli nel nostro Paese arrivano da email attraverso file .exe (47% dei casi), .pdf (22% dei casi) e .xls (17% dei casi). Il web è fonte del restante 29% di file malevoli, attraverso file .exe (62% dei casi), .pdf (23% dei casi) e .vbs (con il 2% dei casi).

Come rispondete a questo scenario nel supporto quotidiano ai vostri clienti/partner?

Fondamentale innanzi tutto è analizzare lo scenario, offrendo quindi un servizio di consulenza al cliente e partner, che si concretizza a un primo livello in attività di prevenzione, ovvero educazione alla cybersecurity che si traduce in maggiore attenzione e cognizione delle possibili “falle” o trappole innescate dai criminali informatici. Il modo migliore per proteggersi dalle minacce informatiche è quello di evitare che esse accedano ai sistemi dell’organizzazione, lasciandole al di fuori del perimetro aziendale. Fondamentale è quindi la prevenzione degli attacchi, che richiede soluzioni che coprano tutti i potenziali vettori di infezione malware.

Il canale ha quindi un ruolo fondamentale per Check Point: partner altamente specializzati in cybersecurity e nelle soluzioni Check Point consentono una rapida condivisione e un veloce intervento sul territorio. La sinergia tra partner, vendor e cliente consente di sviluppare strategie di sicurezza a 360 gradi. Per potenziare ancor di più il canale, Check Point si occupa di portare avanti programmi di formazione tecnica e commerciale su più livelli. Si sviluppa così una filiera a valore che porta vantaggio a tutti i singoli soggetti coinvolti.

I nostri partner hanno accesso a strumenti di vendita all'avanguardia, formazione gratuita per il personale tecnico e di vendita, oltre a programmi di finanziamento per l'espansione del proprio business.

Dall’altra parte Check Point sta rilasciando una serie di soluzioni per essere ancora più attivi e reattivi nel prevenire e gestire al meglio gli attacchi, come per esempio Quantum SASE, per una sicurezza internet 2 volte più veloce, Horizon Playbocks, una piattaforma di collaborazione per la sicurezza che utilizza i prodotti di security in modo collaborativo per automatizzare le operazioni di sicurezza nella rete aziendale, al fine di risparmiare tempo e risorse, e ancora Quantum Rugged 1595R, il gateway di sicurezza che protegge le infrastrutture critiche e le reti OT e Hybrid Network Firewall Platform.