Le vulnerabilità preferite dai gruppi ransomware, in uno schema

Le vulnerabilità di cui approfittano i gruppi ransomware sono state raggruppate per prodotto. È un punto di partenza per proteggere le infrastrutture dagli attacchi.

Autore: Redazione SecurityOpenLab

I ricercatori di sicurezza stanno compilando uno schema facile da seguire delle vulnerabilità che i gruppi ransomware stanno sfruttando come accesso iniziale alle reti target. L'obiettivo è fornire alle aziende un punto di partenza per proteggere la propria infrastruttura di rete dagli attacchi ransomware in arrivo.

L'importanza del patch management è ormai argomento noto, così come il fatto che tutti gli upgrade di sicurezza andrebbero installati il prima possibile. Tuttavia, spesso gli annunci delle vulnerabilità arrivano in ordine sparso ed è difficile avere un quadro completo della propria situazione. Soprattutto quando i team di cyber security sono sotto organico. Quali sono le vulnerabilità attivamente sfruttate in questo momento? A quali tipi di attacchi aprono le porte?

Lo schema in oggetto riporta solo le falle sfruttate dai gruppi ransomware come punto d'ingresso nelle reti aziendali, e le suddivide per prodotto. Per esempio, chi usa dispositivi di rete Citrix vede immediatamente che ci sono quattro vulnerabilità attivamente sfruttate e potrà chiuderle tutte insieme.


Una prevenzione mirata

L'idea è venuta ad Allan Liska, membro del CSIRT (Computer Security Incident Response Team) di Recorded Future, che ha pubblicato una prima bozza su Twitter. Presto si sono uniti altri ricercatori e la tabella si è ampliata. Questo lavoro si somma allo sforzo continuo della comunità di cyber security per respingere gli attacchi ransomware.

È possibile incrociare le informazioni sulle vulnerabilità a quelle sui gruppi ransomware attivi per capire anche da chi si potrebbe essere attaccati. Nel 2021, per esempio, gli affiliati del ransomware Conti hanno iniziato a sfruttare le vulnerabilità ProxyShell (CVE-2021-34473, CVE-2021-34523, CVE-2021-31207) per colpire i server Microsoft Exchange. I server Microsoft Exchange sono stati colpiti anche da Black Kingdom e da DearCry.

Il collettivo ransomware Clopsi è scagliato contro i server Accellion, mentre LockFile ha iniziato a sfruttarela falla PetitPotam per attaccare i server Windows, Magniber ha sfruttato la ben nota falla PrintNightmarementre eCh0raix ha preso di mira sia i NAS QNAPche quelli Synology.

Il collettivo ransomware HelloKitty ha invece preso di mira i dispositivi SonicWall vulnerabili, mentre REvil ha violato la rete di Kaseya e scatenato un attacco alla sua supply chain che ha coinvolto 1.500 clienti. Il gruppo ransomware Cring ha invece preso di mira i dispositivi VPN Fortinet senza patch.

Ci sono poi i casi in cui più gruppi bersagliano gli stessi obiettivi. Per esempio, anche FiveHands ha sfruttato le falle di SonicWallprima che fossero chiuse da un aggiornamento di sicurezza. I NAS QNAP sono stati oggetto di attacchi anche da parte di AgeLocker e Qlocker.

Questo schema può essere un ulteriore supporto nella lotta contro il ransomware. Di certo non va a sostituire gli strumenti di threat intelligence e di automazione, che possono dare un fattivo supporto agli IT aziendali e che possono anche sgravare dalle incombenze del patch management manuale, chiudendo le falle non appena sono disponibili le patch.


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