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Malware: l’Italia si riconferma è il Paese più colpito in Europa

Gli attacchi cyber sono in continua crescita e l’Italia non riesce ad arginarli in maniera efficace, tanto che si riconferma per il terzo anno di fila il Paese europeo più colpito dai malware.

Tecnologie/Scenari

L’Italia resta la maglia nera dell’Europa in fatto di attacchi malware. A certificarlo, per il terzo anno di fila, è Trend Micro Research, che nello studio Calibrating Expansion: Annual Cybersecurity Threat Report certifica nero su bianco che il belpaese è al primo posto in Europa e il quarto al mondo più colpito dagli attacchi malware. In particolare, sono 277.616.731 i malware intercettati complessivamente in Italia nel 2023, in crescita rispetto ai 246.941.068 del 2022. Sul piano globale, peggio dell’Italia si sono classificati solo Giappone (1.169.219.233), Stati Uniti (993.996.354) e India (288.557.845). Le notizie poco rassicuranti per l’Italia non sono finite, dato che il Belpaese si è anche affermato come il settimo al mondo più colpito dai macro malware,

Come illustrato nel report, i settori più bersagliati in Italia sono stati, nell’ordine, la sanità, il comparto bancario e quello governativo. Una analisi che non si discosta di molto da quanto segnalato da Clusit nel suo recente Rapporto. Il dato sul ransomware rivela che l’Italia nel 2023 è stata complessivamente colpita da 19.632 attacchi. Il report annuale Hi-Tech Crime Trends edito da Gruop-IB aveva sottolineato che l’Italia è il quarto paese europeo maggiormente colpito dagli affiliati dei gruppi di Ransomware-as-a-service (RaaS) dopo Regno Unito, Francia e Germania, quindi sappiamo che anche sotto questo aspetto la situazione è grave.


Ci sono poi altri dati che interessano l’Italia e che danno la proporzione delle attività malevole in corso nel nostro Paese: le minacce via e-mail che hanno colpito l’Italia nel 2023 sono state 206.694.717, i malware unici di online banking intercettati sono stati 3.172.

Gli esperti fanno notare che gli attaccanti hanno rivisto le proprie tattiche di attacco selezionando i propri obiettivi con maggiore attenzione, e in particolare prendendo di mira profili selezionati. Il minore affidamento sulle campagne generiche di phishing ha causato un incremento di file dannosi negli endpoint. Tuttavia, l’essere umano resta uno dei punti deboli della catena di difesa, come confermano atri due dati di Check Point Research: nel periodo in esame le visite ai siti maligni sono state 12.233.257 e il numero di app maligne scaricate è stato di 165.879.889.

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