Risponde Salvatore Marcis, Technical Director di Trend Micro Italia
Mettere al sicuro il multicloud pone diverse difficoltà di ordine tecnico e di competenza. Le opzioni sono diverse, si passa da uno spostamento integrale dell’ambiente on-premise in uno cloud as-a-service, per arrivare all’evoluzione in cloud dell’infrastruttura on-premise, in un’ottica di microservizi, segmentazione e container. Gli esperti di sicurezza sono coinvolti nella revisione delle politiche di accesso e di utilizzo dei workload, in un perimetro ampio e più difficile da proteggere. I clienti devono comprendere a fondo la condivisione delle responsabilità.
Importante nel passaggio verso un modello di microservizi e micro segmentazione è l’aspetto della visibilità e controllo, in mancanza del quale si innalzano i rischi per la sicurezza. Qui occorre un punto di giunzione fra chi si occupa di sicurezza e chi è responsabile dello sviluppo delle applicazioni, nell’ambito di un modello di DevSecOps che garantisca la sicurezza nativa delle applicazioni.
Come evidenziato in maniera plateale dall’attacco alla supply chain di Solar Winds, occorre attenzione per la security da parte degli sviluppatori software, maggiore controllo degli accessi che tenga conto anche dell’analisi comportamentale. Inoltre il caso ha puntato l’attenzione sul riutilizzo di codice e sui test condotti sul codice prima di mandarlo in produzione, che è un tema ampio da trattare con particolare attenzione.
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