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Europol smantella organizzazione criminale: arrestati 106 truffatori

Erano quasi tutti italiani, alcuni legati a organizzazioni mafiose, gli autori di truffe online arrestati a Tenerife con il supporto di Europol.

Normative

La Polizia nazionale spagnola, con il supporto della Polizia di Stato italiana, Europol ed Eurojust, ha smantellato un'organizzazione criminale legata alla mafia italiana e coinvolta in frodi online, riciclaggio di denaro, traffico di droga e reati contro la proprietà. Nell'ambito dell'operazione sono state arrestate 106 persone e sono stati congelati 118 conti correnti bancari. Sequestrati inoltre dispositivi elettronici, 224 carte di credito, carte SIM e terminali per punti vendita.

Gli inquirenti reputano che i sospetti abbiano frodato centinaia di vittime attraverso attacchi di phishing e altri tipi di frodi online, come il SIM swapping e le email BEC, per poi riciclare il denaro attraverso una vasta rete di muli del denaro e società di comodo. Solo lo scorso anno, il profitto illegale stimato è stato di circa 10 milioni di euro.

Il gruppo operava da Tenerife, nelle Isole Canarie. La rete criminale era organizzata con una struttura piramidale, che comprendeva diverse aree di competenza e ruoli specializzati. Tra i membri del gruppo c'erano esperti informatici, che avevano il compito di creare i domini di phishing e attuare le frodi informatiche. A supporto c'erano poi reclutatori e organizzatori del money muling, esperti di riciclaggio di denaro, compresi quelli in criptovalute.


Per la maggior parte, i sospetti erano cittadini italiani, alcuni dei quali legati a organizzazioni mafiose. Anche le vittime erano lo più italiane, che involontariamente inviavano ingenti somme sui conti bancari controllati dalla rete criminale, abboccando alle comunicazioni fraudolente.

Nell'operazione di smantellamento della rete criminale, che è durata oltre un anno, la Joint Cybercrime Action Taskforce (J-CAT) di Europol ha facilitato lo scambio di informazioni, il coordinamento operativo e ha fornito supporto analitico, inviando a Tenerife due analisti e un esperto forense. Inoltre, Europol ha finanziato il dispiegamento di tre investigatori italiani a Tenerife per sostenere le autorità spagnole nella fase degli arresti.

Criminalià sempre più cyber

L'interesse della criminalità organizzata italiana verso il cyber crime è ormai molto concreto. In uno dei suoi periodici rapporti al Parlamento, lo scorso anno la Direzione Investigativa Antimafia aveva citato una inchiesta ancora del 2018 - per associazione per delinquere transnazionale, frode informatica e accesso abusivo a sistema informatico e riciclaggio dei proventi di massive campagne di phishing - "dalla quale era emerso l’interesse della ndrangheta nel comparto del cybercrime".

La DIA spiega anche come "la mafia pare manifestare attenzione anche... alle opportunità offerte dal mondo del darkweb, difficilmente controllabile, per immettere flussi ingenti di risorse economiche in contesti di totale illegalità".

Inoltre, sempre secondo la DIA, "l’utilizzo delle criptovalute (segnatamente il Bitcoin) impone strategie di contrasto che non possono prescindere dal monitoraggio delle operazioni finanziarie e dei trasferimenti di denaro... indispensabili per sviluppare inchieste incisive nella lotta al riciclaggio e al reimpiego di capitali illeciti che rappresentano i maggiori fattori di inquinamento e di alterazione dei mercati e della finanza".

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