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Minsait, ripensare la supply chain: resilienza e visione per una versione 4.0

Oggi ripensare la propria catena del valore non significa soltanto introdurre nuove soluzioni digitali, ma definire una strategia capace di coniugare efficienza, resilienza, agilità e sostenibilità. Ne parla Marco Artioli, Head of SAP Practice, Minsait

Tecnologie/Scenari

Tutte le aziende possiedono una supply chain, indipendentemente dal settore o dalla dimensione e complessità dei propri elementi. Sebbene siano differenti, tutte affrontano sfide senza precedenti che richiedono una trasformazione profonda e strategica.

"Negli ultimi anni la supply chain si è, di fatto, trasformata da funzione operativa a vero e proprio snodo strategico per la competitività delle imprese, eppure molte aziende italiane continuano ancora a operare con sistemi frammentati e visioni parziali, evidenziando l’urgenza di un maggiore controllo e capacità di reazione della catena di approvvigionamento", interviene sull'argomento Marco Artioli, Head of SAP Practice, Minsait in Italia (nella foto).

Secondo i dati dell’Osservatorio Supply Chain Planning del Politecnico di Milano, quasi un’impresa su cinque non dispone di strumenti strutturati per monitorare la performance della propria filiera e oltre il 70% non è in grado di tracciare in tempo reale i flussi fisici dei materiali. Soltanto l’11% ha adottato soluzioni integrate in grado di combinare dati operativi ed economici, offrendo una visione completa e trasversale delle attività: "In un contesto globale sempre più dinamico, questa mancanza di visibilità espone le organizzazioni a rischi operativi, inefficienze e perdita di competitività", afferma Artioli.

"Il passaggio a un modello digitale rappresenta una risposta concreta a queste criticità. In questo contesto, ogni azienda deve individuare la propria combinazione di tecnologie e strategie per raggiungere obiettivi unici, affrontando sfide come l’integrazione dei sistemi, la gestione dei dati, l’adattamento alle nuove normative e, non da ultimo, la sicurezza dell’organizzazione e delle proprie informazioni".

Chiarisce il manager, "l’adozione di tecnologie basate sul cloud, ad esempio, consente una significativa riduzione dei costi operativi e dell’infrastruttura, offrendo una scalabilità quasi illimitata e permettendo di adeguare le risorse in base alla domanda". Il cloud consente, inoltre, un’automazione avanzata di processi chiave, come la gestione degli inventari e il tracciamento delle spedizioni, riducendo gli errori umani e migliorando la precisione. La possibilità di integrare facilmente diversi sistemi e applicazioni in cloud favorisce poi la collaborazione con partner e fornitori, ottimizzando il flusso informativo e riducendo i tempi di risposta. Infine, questa tecnologia garantisce visibilità in tempo reale su tutti gli aspetti della supply chain, permettendo alle aziende di reagire rapidamente a cambiamenti imprevisti nella domanda o nelle condizioni di mercato. Questa capacità di adattamento è fondamentale per mantenere la competitività.

"Ma non solo il cloud, anche l’adozione dell’IA diventa cruciale: secondo una recente ricerca di SAP, le aziende sono sempre più convinte del ruolo chiave che l’IA può giocare in questo ambito. I benefici percepiti includono: un risparmio sui costi del 60%, miglioramenti logistici del 56%, pianificazione delle contingenze del 53%, una migliore gestione dell’inventario del 50%". Tuttavia, quasi tre aziende su cinque devono ancora affrontare ritardi nella produzione, che portano circa il 55% di esse a subire una diminuzione dei ricavi e una perdita di clienti.

Nella supply chain digitale, diventa, inoltre, cruciale il tema della sicurezza informatica e della conformità normativa: "Una supply chain digitalizzata richiede solide misure di protezione dei dati e il rispetto di standard sempre più stringenti in materia di sostenibilità e governance. La capacità di garantire trasparenza e tracciabilità lungo l’intera catena diventa, oggi, un elemento imprescindibile per preservare la fiducia di clienti e partner", spiega.

La tecnologia, però, da sola non basta: "È fondamentale accompagnare l’innovazione con un’evoluzione culturale che coinvolga ogni livello aziendale. Superare i silos operativi, promuovere una collaborazione più stretta tra funzioni e alimentare una cultura del dato sono passaggi decisivi per trasformare la supply chain in un vero motore di crescita e resilienza".

Oggi ripensare la propria catena del valore non significa soltanto introdurre nuove soluzioni digitali, ma definire una strategia capace di coniugare efficienza, resilienza, agilità e sostenibilità: "La supply chain 4.0 non è più un’opzione: è una scelta strategica per costruire imprese più forti, reattive e in grado di generare valore nel tempo", conclude il manager.

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