Risponde Marco Crivelli, Security Engineer di GCI System Integrator
In un’epoca in cui si sente parlare sempre più spesso di cyberattacchi, avere una strategia di backup solida è fondamentale per un’azienda. Il backup garantisce la possibilità di fare un restore dei dati, il che significa avere la possibilità di recuperarne le informazioni in caso di perdita o corruzione. Partendo da questi presupposti, la strategia che consigliamo ai nostri clienti è quella di implementare il backup in due step: uno settimanale completo e uno differenziale quotidiano.
In questo modo verrà eseguito il backup completo una volta a settimana (o 10 giorni) e quello incrementale ogni giorno della settimana. I backup incrementali consistono nell'eseguire esclusivamente una copia dei nuovi dati, o quelli a cui sono state apportate modifiche rispetto all’ultimo full backup. Oggi si prediligono soluzioni in cloud, che sono ottimali per raccogliere e proteggere i nostri dati, su cui viene implementato il concetto di Backup-as-a-Service. Effettuare backup cadenzati è importanti anche qualora non sia disponibile una soluzione in cloud. In questo caso dovranno essere eseguiti in locale, avendo cura di utilizzare un corretto dimensionamento dello spazio sul disco.
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Le raccomandazioni per un corretto ed efficiente backup possono essere riassunte nei punti seguenti:
In alcuni casi, può essere utile anche implementare soluzioni di "backup real-time", come avere una corretta architettura di dischi in RAID (RAID 5 o 6), sistemi in cluster (HA) e Data Base in Mirroring. Per quanto riguarda le piattaforme e i prodotti, troviamo diverse tipologie a seconda dei mercati e delle dimensioni dell’utente finale.
Di seguito alcuni esempi:
Il cloud sta avendo un impatto notevole sul backup moderno. Con l'aumento dell'adozione del cloud e di servizi IT in cloud, sono aumentati i rischi di data breach ed è cresciuta l’attenzione sull’importanza della security e sulla protezione dei dati. Secondo recenti sondaggi, è aumentata anche l’adozione di soluzioni BaaS (Backup-protection-as-a-Service), con una crescita dell'8% prevista entro il 2022.
Al contrario, i backup autogestiti mediante servizi cloud smetteranno di crescere, con un aumento medio a livello globale di circa l'1%. Un risultato degno di nota è il declino dell'utilizzo di strumenti on-premise, con un calo del 10% previsto nell'arco di due anni. Il DR segue solitamente le tendenze di modernizzazione del backup, dato che è strettamente legato alle piattaforme.
Con l'aumento della protezione dei dati basata sul cloud, i risultati mostrano un passaggio agli approcci che mettono in primo piano il DRaaS (Disaster Recovery as-a-Service) del 13% entro il 2023. Le soluzioni che consigliamo sono le medesime riportate sopra: ormai tutte offrono supporto agli ambienti in cloud siano essi Public, Private o Hybrid Cloud.
La stessa situazione la troviamo a livello di best practice, ovvero, anche le soluzioni in cloud dovrebbero adottare l'approccio Full/Differential backup: i backup dovrebbero essere effettuati nelle ore notturne e, come già menzionato, per assicurarsi di avere un corretto funzionamento del recovery, le soluzioni in cloud dovrebbero essere testate.
Un discorso a parte riguarda la gestione e il modello di condivisione delle responsabilità. Le tre tipologie di piattaforme offerte dai sistemi in Cloud sono: IaaS, PaaS e SaaS. La differenza sta nella suddivisione della gestione e delle relative responsabilità. Per i modelli IaaS la responsabilità dei Vendor riguarda esclusivamente l'infrastruttura Network, Storage, i Server fisici e l'ambiente virtualizzato, lasciando ai clienti la gestione dei sistemi operativi, l'ambiente runtime, i dati e le applicazioni.
Nei modelli PaaS, invece, i Vendor si occupano anche di gestire la parte di SO e Runtime, condividendo con i clienti la gestione dei dati e lasciandogli la gestione esclusiva delle applicazioni. Infine, troviamo il modello SaaS, che prevede che tutte le componenti IT siano gestite dai Vendor, anche i dati, mentre condividono con i clienti la gestione delle applicazioni.
Tra i tre modelli di cloud appena riportati, quelli che vengono maggiormente presi in considerazione per i servizi di backup in cloud sono PaaS e SaaS, anche se, ultimamente, i Vendor che consigliamo tendono a proporre soluzioni che prevedono come modello di gestione il SaaS.