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Arrestati a Kiev cyber criminali specializzati in ransomware e truffe

Quattro uomini e una donna sono stati arrestati a Kiev nell’ambito di un’operazione che ha smantellato un gruppo ransomware.

Tecnologie/Scenari

Un gruppo ransomware che aveva colpito oltre 50 aziende in Europa e USA e incassato riscatti per oltre un milione di dollari è stato smantellato dalla polizia ucraina in un’operazione congiunta con quella statunitense e del Regno Unito. Le forze dell’ordine hanno diffuso un comunicato in cui annunciano l’arresto a Kiev di un 36 enne ritenuto leader del gruppo, della moglie e di altri tre uomini, tutti ritenuti parte dell’organizzazione criminale.

Stando alle fonti ufficiali, la catena di attacco partiva con una email di spam, si sviluppava con la crittografia dei dati critici e si concludeva con una richiesta di riscatto in bitcoin. A fronte del pagamento era fornito il decryptor - la chiave per decifrare i dati e tornarne in possesso.

Non è stato diffuso il nome del malware usato per gli attacchi né del gruppo. Le informazioni divulgate non sono sufficienti per fare delle ipotesi. Quello che è certo è che la tecnica impiegata da questo gruppo è obsoleta, dato che non implementa il meccanismo del doppio ricatto applicato ormai dalla stragrande maggioranza dei gruppi più temuti.

Per riciclare il denaro o criminali informatici conducevano complesse transazioni finanziarie utilizzando servizi di pagamento online che sono vietati in Ucraina, e che venivano finalizzati tramite una vasta rete di identità fittizie.


Non solo ransomware

Anche se il gruppo non era all’avanguardia del ransomware, era comunque molto versatile. Gli investigatori hanno infatti compreso che gli arrestati conducevano anche altre attività illecite tramite servizi simili a VPN. Questi ultimi erano impiegati per compromettere i sistemi appartenenti a organizzazioni governative e commerciali con l’obiettivo di rubare dati sensibili e lanciare attacchi DDoS (Distributed Denial-of-Service).

Inoltre, uno degli imputati si dilettava nel furto di dati di carte di credito britanniche, che impiegava per acquistare merce online da rivendere, sempre tramite web. Un cyber criminale avanzato avrebbe rivenduto i dati delle carte sul darkweb, in questo caso invece è solo stato implementata una soluzione “classica” per convertire in contanti puliti i fondi prelevati dalle carte rubate.

Le forze dell’ordine hanno confiscato apparecchiature informatiche, carte di credito, supporti di archiviazione e automobili degli indagati, auspicando di trovare elementi per ulteriori arresti.


L'unità di criminalità informatica della polizia ucraina è stata molto attiva negli ultimi mesi: le indagini hanno portato, tra gli altri, all’arresto di componenti dei gruppi ransomware Clop ed Eregor. Kiev collabora di continuo anche con Europol per contrastare le attività cyber criminali all’interno dei suoi confini.

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