I suggerimenti di base per proteggere i più piccoli quando sono online: dai social ai videogiochi, passando per il cyberbullismo e le spese indesiderate.
Il Safer Internet Day è un appuntamento importante per trattare con i giovanissimi i temi della sicurezza online. Nativi digitali e abili utenti di app, dispositivi e social, di certo bambini e adolescenti non hanno bisogno che qualcuno insegni loro “come fare” a fruire di contenuti online. Tuttavia bisogna insegnargli e non cadere vittime delle insidie della rete.
Acronis ha pubblicato un piccolo vademecum con i cinque suggerimenti di base per i genitori, che ricapitoliamo di seguito.
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Negli ultimi dieci anni la popolarità del gaming online è cresciuta in modo dirompente, con giochi come Minecraft e Roblox che hanno permesso ai giovani di connettersi e interagire con giocatori di tutto il mondo. Purtroppo, è anche un invito ai potenziali predatori che considerano i ragazzi un facile bersaglio. In un recente studio si legge che oltre il 40% dei ragazzi connessi tra i 10 e i 14 anni ammette di parlare online con sconosciuti. Per contrastare queste minacce, i genitori possono intraprendere alcune azioni che garantiscono ai figli la massima protezione, senza incrinare gli aspetti sociali positivi del giocare online con gli amici. Verificare, ad esempio, che le opzioni di chat, sia di testo che vocali, siano disattivate, non tanto per i compagni di scuola ma almeno per gli sconosciuti. Ricordare ai ragazzi di utilizzare appieno la funzionalità di "blocco" di cui dispongono i giochi, e di applicarla liberamente a chiunque li faccia sentire anche minimamente a disagio.
Oltre a intervenire per proteggere i figli dagli sconosciuti, è altrettanto importante accertarsi che non possano acquistare nulla tramite le app e i siti web con cui interagiscono. Sono soprattutto i giochi sui dispositivi mobile a rendere estremamente facile l'acquisto di valute o cosmetici (personalizzazioni del gioco), con una procedura nota come microtransazione che può essere attivata con pochi tocchi sul display anche dai più piccini, in modo non intenzionale. Una ricerca rivela che oltre l'8,2% dei genitori riferisce che i propri figli hanno speso più di 100 dollari al mese in acquisti tramite giochi mobile. Per prevenire problemi bisogna fare in modo che i pagamenti siano possibili solo tramite password, PIN, impronta digitale o altro.
La privacy dei dati è una preoccupazione crescente tra gli utenti connessi. Le Nazioni Unite segnalano che oltre l'80% dei ragazzi ha una presenza digitale già prima dei due anni di età, il che solleva timori sulle informazioni condivise dai genitori. Inoltre, i ragazzi devono imparare quali informazioni possono condividere e quali devono rimanere private, sapendo che anche le conversazioni tra amici fidati o le informazioni personali archiviate nei profili online possono potenzialmente finire nelle mani delle persone sbagliate. Occorre spiegare ai ragazzi che alcune informazioni, come l'indirizzo o il nome completo, non vanno mai condivise, se non su siti web approvati e utilizzati dalle scuole che frequentano. Bisogna inoltre verificare che i profili online dei ragazzi siano privati, e quindi visibili soltanto a persone autorizzate. Infine, quando si pubblicano foto o informazioni sui figli tramite social, bisogna sempre tenere presente chi potrà vederle e di quali intenzioni potrebbe avere.
Oltre alla possibilità di impostare l'account su "privato", la maggior parte delle reti di social media consente l'attivazione o la disattivazione di singole funzionalità o di impostazioni della privacy. Ciò consente di definire in modo specifico le modalità di interazione dei ragazzi con le piattaforme. Si può, ad esempio, disabilitare la messaggistica istantanea o impostare limiti orari quotidiani per l'utilizzo di una app sul telefono o sul tablet dei ragazzi. Il 66% dei genitori di ragazzi tra i 12 e i 17 anni riferisce che i figli hanno almeno un account di un social media; senza adeguate impostazioni della privacy, rischiano quindi di esporre informazioni sensibili a un vasto pubblico.
Monitorare l'utilizzo che i ragazzi fanno di Internet riduce le potenziali minacce a cui sono esposti, ma resta imprescindibile dotarli delle competenze adeguate a vivere serenamente e in riservatezza le proprie attività online. Internet è un luogo molto vasto e le minacce informatiche sono in costante evoluzione: realisticamente, non è possibile essere pronti a ogni evenienza. Per questo, riteniamo che il suggerimento più importante di tutti sia di mantenere sempre un dialogo aperto e onesto con i figli. Fare capire loro che possono parlare sempre ai genitori di qualunque cosa vedano o sperimentino online, senza dover temere eventuali conseguenze negative. Inoltre, come in altre situazioni sociali, devono poter contare sui genitori in caso di episodi di bullismo o cyberbullismo. Oltre la metà dei ragazzi connessi afferma di ricevere messaggi molesti online, un danno che può essere circoscritto se i ragazzi sanno come bloccare e ignorare correttamente messaggi di questo tenore.