Fra le 71 vulnerabilità chiuse da Microsoft con il Patch Tuesday di ottobre ce n'è anche una Zero-day che è già stata usata per attacchi reali.
In occasione del Patch Tuesday di ottobre Microsoft ha chiuso 71 vulnerabilità, di cui una zero-day già sfruttata in attacchi reali. Quest'ultima è ovviamente la più urgente da chiudere. Si tratta della CVE-2021-40449, un bug di Windows che può essere usato per l'escalation dei privilegi su un sistema già compromesso.
Il suo sfruttamento è stato rilevato e segnalato da Boris Larin e Costin Raiu di Kaspersky, che dopo avere analizzato il payload del malware utilizzato insieme all'exploit zero-day hanno scoperto che varianti del malware stesso erano presenti in campagne di spionaggio diffuse contro aziende IT, appaltatori militari e della difesa e organizzazioni diplomatiche.
Una volta ottenuti i diritti di amministratore su un host compromesso, sarà più facile per un attaccante diventare un amministratore di dominio e avocarsi l'accesso completo a tutta la rete. È per questo motivo che quasi tutti gli attacchi ransomware segnalati quest'anno hanno sfruttato una o più vulnerabilità di escalation dei privilegi. Ed è per questo che è urgente correggere questa falla.
C'è molta varietà fra le altre falle corrette. La CVE-2021-40486è un bug di Microsoft Word che potrebbe consentire l'esecuzione di codice tramite l'apertura di un documento Word infetto. Se un attaccante dovesse sfruttare questa falla in combinazione con una che consente l'escalation dei privilegi (come quella segnalata sopra), amplierebbe la superficie d'attacco finanche a ottenere il controllo totale di un sistema target.
Il premio della vulnerabilità con CVSS più alto questo mese va invece alla CVE-2021-26427di Microsoft Exchange Server. È monitorata con un punteggio CVSS di 9.0 ed è anche stata segnalata come critica dalla National Security Agency (NSA) statunitense. Il bug di per sé non è gravissimo, ma se combinato con altri bug di Exchange corretti questo mese, potrebbe creare parecchi grattacapi agli amministratori di Exchange.
Vale la pena spendere qualche parola anche per la vulnerabilità monitorata con la sigla CVE-2021-40454. Si tratta di una falla di information disclosure che non si limita al semplice dumping di posizioni casuali di memoria. Con il giusto exploit, potrebbe consentire a un attaccante di recuperare le password in chiaro dalla memoria, anche su Windows 11.
Ultima segnalazione di rilievo riguarda due vulnerabilità RCE critiche (CVE-2021-38672 e CVE-2021-40461) che possono creare problemi alle aziende che utilizzano Windows Hyper-V. Potrebbero consentire a una macchina virtuale guest dannosa di leggere la memoria del kernel nell'host e compiere il salto da guest a host.
Chiudiamo sottolineando che purtroppo al momento non si sa molto della falla CVE-2021-36970 indicata come vulnerabilità di spoofing nello spooler di stampa di Windows. Dato che a segnalarla sono stati gli stessi ricercatori che avevano scoperto PrintNightmare, meglio non farsi troppe domande e installare la patch per evitare problemi.
Umberto Zanatta, Senior Solutions Engineer di Acronis, approfondisce come l’automazione del patch management possa semplificare le attività quotidiane, migliorare l’efficienza e assicurare una maggiore aderenza ai requisiti normativi, anche in ambienti IT complessi e distribuiti
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