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Timeout per le sessioni inattive: un’idea di Microsoft contro i data leak

Le sessioni inattive a livello di tenant per le app di Microsoft 365 potranno essere chiuse automaticamente allo scadere di un tempo di inattività predisposto dall’amministratore IT.

Business

Continua la lotta di Microsoft per cercare di ostacolare la perdita di dati aziendali. Il colosso di Redmond ha annunciato la disponibilità generale del timeout delle sessioni inattive a livello di tenant per le app di Microsoft 365. Così facendo i dati riservati presenti sui dispositivi non gestiti o condivisi che vengono lasciati incustoditi dovrebbero essere maggiormente tutelati da accessi non autorizzati.

Quello che accade spesso è che, nonostante i corsi di awareness, molti dipendenti dimentichino di disconnettersi quando interrompono l’attività su dispositivi non gestiti o condivisi, lasciando così dei dati potenzialmente esposti. Un rischio che è cresciuto in maniera esponenziale con la diffusione del lavoro ibrido e del work from home.

Una volta che l’amministratore IT ha attivato la nuova funzionalità e stabilito un timing, invece, al termine del tempo preimpostato verranno disconnessi automaticamente. Un avviso visualizzato per tempo permetterà a chi è invece operativo di dimostrare di non essere inattivo e di proseguire nell’utilizzo del dispositivo.


Namit Gupta, Principal Product Manager di Microsoft, specifica che fra giugno e agosto 2022 la funzionalità in questione verrà implementata in ambienti cloud Microsoft 365 in tutto il mondo di Office.com, quindi saranno coinvolti Outlook Web App, OneDrive for Business, SharePoint Online (SPO), Office.com e altre pagine iniziali, Office (Word, Excel, PowerPoint) sul Web e l’Interfaccia di amministrazione di Microsoft 365. Non riguarda le app desktop di Microsoft 365.

Qualche amministratore IT potrebbe avere già familiarità con il timeout. Sono infatti disponibili da tempo impostazioni di timeout di inattività per Outlook Web e SharePoint. Evidentemente si sono rivelate utili, tanto da spingere i clienti a chiedere a Microsoft una soluzione coerente che coprisse l'intera suite Web di Microsoft 365.

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