Gli attacchi al firmware sono spesso sottovalutati ma molto insidiosi, e i responsabili IT iniziano a preoccuparsi per la mancanza di strumenti di visibilità e controllo adeguati.
Si parla troppo poco di attacchi al firmware, che invece sono una preoccupazione sempre più sentita dai responsabili IT. A riaccendere i riflettori su questo problema è una ricerca di HP Wolf Security, da cui emerge che l’80% dei responsabili IT è preoccupato per gli attacchi al firmware. E di questi l'83% li reputa una minaccia significativa.
La questione è esplosa con l’affermazione del lavoro ibrido e la dissoluzione dei perimetri aziendali, ed era altamente preventivabile come confermano a posteriori le previsioni per il 2022 della stessa HP. Ora la maggior parte degli endpoint è più esposto agli attacchi al firmware, da cui è molto difficile difendersi per la mancanza di visibilità e controllo sulla sicurezza di questo componente. Il 67% dei responsabili IT interpellati denuncia che la protezione, il rilevamento e il ripristino da attacchi firmware sono diventati più difficili e richiedono più tempo a causa dell'aumento del lavoro da casa.
Non solo, nella situazione attuale molti lavorano da casa con dispositivi personali, che non sono stati acquistati con una considerazione adeguata della sicurezza. E che sfuggono al controllo dell’IT diventando facili prede per gli attaccanti.
E valutare l’indice di rischio è complesso: secondo il 64% delle aziende la valutazione e l'analisi della sicurezza della configurazione del firmware sono più impegnative e inefficienti. Sono questi gli stessi motivi per i quali agli attaccanti interessa molto questa opzione. Soprattutto ai gruppi APT che hanno ingenti fondi da investire nella realizzazione degli attacchi e hanno necessità di allestire attività persistenti sul lungo periodo.
Un attacco al firmware andato a buon fine può avere conseguenze disastrose: gli attaccanti possono ottenere il controllo degli endpoint, rubare credenziali, compromettere dati sensibili, finanche a distruggere i dispositivi.
La soluzione consigliata da HP Worlf Security è dotarsi di soluzioni di protezione che includano il firmware self-healing, il rilevamento delle violazioni in-memory e il contenimento delle minacce tramite la virtualizzazione. È un’opzione da considerare anche l'intelligence basata su cloud, con funzionalità di ripristino remoto dagli attacchi del firmware.
Umberto Zanatta, Senior Solutions Engineer di Acronis, approfondisce come l’automazione del patch management possa semplificare le attività quotidiane, migliorare l’efficienza e assicurare una maggiore aderenza ai requisiti normativi, anche in ambienti IT complessi e distribuiti
08-07-2025
La rivoluzione del quantum computing mette a rischio la crittografia attuale: Umberto Pirovano di Palo Alto Networks spiega rischi, tempistiche e soluzioni post-quantum.
07-07-2025
Nel corso del PartnerOne Summit 2025 il vendor di cybersecurity premia i contributi di eccellenza all'innovazione nelle soluzioni di sicurezza dei propri partner
07-07-2025
Noto gruppo criminale sfrutta la compromissione di fornitori BPO e call center per colpire più vittime in settori chiave. Facciamo il punto sulle nuove tattiche.
04-07-2025