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Acronis: un nuovo SOC per la cyber security dell'area EMEA

Acronis apre un nuovo Cyber Protection Operation Center in Svizzera: veicolerà servizi e competenze in tutta Europa

Tecnologie/Scenari
Ci sono pochi dubbi sul fatto che la varietà e il volume degli attacchi cyber alle imprese siano in continuo aumento. Le aziende devono in parte difendersi da sole. In parte possono delegare alcune forme di difesa a fornitori esterni di servizi di cyber security. Per questo Acronis ha provveduto ad aprire un nuovo centro operativo CPOC (Cyber Protection Operation Center) in Svizzera.

Secondo l'azienda sarà strategico per la protezione informatica dell'area EMEA. Perché consentirà a partner, clienti e utenti finali di avere accesso a un'offerta di servizi di protezione, monitoraggio e analisi continua delle minacce informatiche. Vi operano esperti internazionali altamente qualificati che individuano gli incidenti in fase precoce, li analizzano e predispongono le reazioni operative più adeguate.

Secondo Acronis, sviluppare un proprio Security Operations Center impone ad una azienda di dedicarvi risorse per dotarsi delle soluzioni più adeguate. I servizi cloud possono rivelarsi di aiuto in questo senso e il nuovo CPOC di Schaffhausen si prospetta come un centro di comando per la cyber security di tutta l'area EMEA.

Attualmente nei COPC Acronis lavorano 33 esperti di tutto il mondo, ma l'azienda sta pianificando l'assunzione di altro personale nei prossimi anni. Il nuovo CPOC svizzero aiuterà gli oltre 500 ingegneri di Acronis a fronteggiare le minacce più recenti con modalità di rilevamento degli attacchi automatizzate e basate su intelligenza artificiale e machine learning.

Le conoscenze maturate dagli esperti del centro operativo CPOC contribuiranno allo sviluppo di nuove soluzioni per l'ecosistema Acronis. Il nuovo centro invierà avvisi quotidiani sulle minacce informatiche, sulle potenziali calamità naturali e sui nuovi piani di protezione per i clienti. Inoltre, analizzerà e verificherà le vulnerabilità del software per garantire che i moduli di valutazione delle vulnerabilità e di gestione delle patch distribuiscano in automatico le necessarie correzioni.
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