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LastPass: versione free su una sola piattaforma da marzo

Dal 16 marzo la versione gratuita di LastPass funzionerà su un solo tipo di piattaforma: o computer o mobile. Per fruire del servizio su entrambi, come oggi, sarà necessario sottoscrivere l'abbonamento.

Business Consumer Tecnologie/Scenari
A far data dal 16 marzo prossimo non si potrà più usare la versione free di LastPass sia su PC che su mobile. Bisognerà obbligatoriamente scegliere una delle due piattaforme, oppure sottoscrivere un abbonamento. La novità che riguarda uno dei gestori di password più usati al mondo è arrivata a sorpresa per i milioni di utenti che ne fanno uso.

Le motivazioni di questa decisione sono presto dette: LastPass è una delle applicazioni gratuite più complete, i clienti non hanno motivi che li spingano a sottoscrivere un abbonamento Premium. Da qui l'esigenza di "adattare l'offerta per stare al passo con il mondo digitale in continua evoluzione", come ha scritto sul blog ufficiale il developer's vice president of product management, Dan DeMichele. 

Che cosa accadrà dal 16 marzo? LastPass chiederà agli utenti che usano il servizio a titolo gratuito di decidere se usarlo solo sui propri dispositivi mobile, oppure sui propri computer. Sarà possibile modificare la preferenza per un massimo di tre volte, dopodiché l'app verrà bloccata. La scelta in realtà non è fra due dispositivi, ma fra due categorie: mobile che comprende tutto il mondo Android e iOS, e PC che comprende i sistemi Windows, Mac, Linux.

La limitazione è stringente. LastPass memorizza in una "cassaforte" password, note, credenziali di accesso, dati delle carte di credito e dei conti bancari e altro. Con un singolo login si ha accesso a tutti i dati associati, da qualsiasi supporto. È un dettaglio importante, perché lo stesso utente verosimilmente accede all'home banking sia da PC che da mobile. Effettua pagamenti online da entrambi i supporti, naviga sugli stessi siti web, eccetera.
lastpass2Senza un supporto trasversale su tutte le piattaforme la comodità di un gestore di password viene meno. È il motivo per il quale tutti i prodotti (Keepass, Bitwarden, 1Password, Dashlane) funzionano sia su PC che su mobile. Alcuni concorrenti hanno fatto una scelta di campo fin dall'inizio: gli account gratuiti sono sottoposti a limitazioni di tempo o del numero di password che possono essere salvate.

LastPass non ha posto alcuna limitazione. Finora. Evidentemente l'approccio non si è rivelato remunerativo. Le vie d'uscita non mancano. La prima è ovviamente quella di pagare per un servizio che si è apprezzato negli anni e che ormai si conosce molto bene. Il prezzo è in linea con quelli di mercato: 3 dollari al mese per la licenza singola, 4 dollari al mese per l'opzione famiglia che comprende sei utenti. Per un periodo di tempo limitato, gli attuali utenti free potranno beneficiare di un prezzo agevolato di 2,25 dollari al mese.36 dollari l'anno è il prezzo del leader di mercato, 1Password.

Oppure cambiare gestore di password. Volendo restare nell'ambito delle offerte a pagamento, BitWarden costa 10 dollari all'anno ma offre meno funzionalità. Tanto vale passare a un'opzione gratuita, smazzandosi però la migrazione di tutti i dati in un'altra app e la ricostruzione da zero del database di password con un servizio diverso.

Quel che è certo è che difficilmente si può fare a meno di un gestore di password. È uno strumento indispensabile per creare password forti e per ricordarle, mettendosi al riparo dal furto di credenziali e dai data breach che sempre più spesso vi sono associati.
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