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Driver legittimo usato come rootkit per distribuire ransomware

Un driver per il popolare gioco di ruolo Genshin Impact è stato impiegato per chiudere i processi e i servizi antivirus e distribuire un ransomware.

Vulnerabilità

Un driver legittimo usato come rootkit, un ransomware che chiude i processi attivi e disattiva gli antivirus sono gli ingredienti per un attacco cyber su cui hanno indagato i ricercatori di Trend Micro. Il caso è legato al popolare gioco di ruolo Genshin Impact, ma è indicativo per comprendere il funzionamento di una nuova tecnica di attacco che, se diffusa, potrebbe causare danni notevoli.

Per capire meglio, non stiamo parlando di un rootkit come Netfilter, FiveSys o Fire Chili, firmati con certificati falsi o rubati. Stiamo parlando di un driver legittimo a tutti gli effetti, che è stato utilizzato come rootkit. Si tratta di mhyprot2.sys, un driver anti-cheat per il soprannominato videogioco: un gruppo ransomware ne sta abusando per uccidere i processi e i servizi antivirus per la distribuzione di massa del ransomware. I ricercatori di sicurezza sottolineano che mhyprot2.sys potrebbe essere integrato in qualsiasi malware.

La scoperta del rootkit

Tutto è iniziato l'ultima settimana di luglio, quando si è verificata un'infezione ransomware su un endpoint protetto e correttamente configurato. Gli investigatori hanno analizzato il codice e hanno scoperto la presenza di mhyprot2.sys, un device driver che veniva usato per aggirare i privilegi e disponeva di firme che sono tuttora valide. L’attenzione è stata attirata anche dal fatto che l'uso di questo driver è indipendente dal videogioco (che peraltro non ha bisogno di essere installato perché funzioni).


I ricercatori hanno compreso il potenziale di questo strumento nelle mani dei cyber criminali e hanno intensificato le indagini. La prima prova di compromissione è stata un secretsdump da parte di un endpoint non identificato dell'organizzazione target a uno dei controller di dominio, seguito a stretto giro dall’esecuzione di wmiexec per l’esecuzione di comandi da remoto tramite WMI.

Tramite i Criteri di Gruppo è stato distribuito un ulteriore file dannoso, avg.msi - un file dannoso mascherato da AVG Internet Security. Nelle intenzioni degli attaccanti avrebbe dovuto distribuire in massa il ransomware; tuttavia la procedura si è bloccata per un errore e gli attaccanti hanno dovuto intervenire manualmente per avviare il processo.

Qualche considerazione

Nella loro analisi, i ricercatori sottolineano il nodo centrale della questione: un modulo di device driver legittimo con firma valida può consentire un bypass dei privilegi dalla modalità utente a quella kernel. Anche se un fornitore riconoscesse questa vulnerabilità e fornisse una patch, il modulo non potrebbe comunque essere cancellato, al contrario di quanto avviene per i driver firmati con chiavi false, che possono essere revocati per invalidarne la firma.

Fortunatamente è ancora raro trovare un driver che possa essere abusato: esiste un numero limitato di file di driver con firme valide che potrebbe avere un comportamento paragonabile al bypass dei privilegi rilevata nell’attacco descritto. A titolo preventivo, gli esperti consigliano ai team IT di monitorare i registri eventi di Windows per l'installazione del servizio corrispondente al driver mhyprot2.sys (0466e90bf0e83b776ca8716e01d35a8a2e5f96d3) e, qualora l'installazione del servizio non fosse prevista, sarebbe legittimo sospettare una compromissione.

L’attacco è l’ennesima dimostrazione della flessibilità degli operatori ransomware nella costante ricerca di modi per distribuire il loro malware. Trend Micro ha pubblicato un elenco delle tecniche MITRE ATT&CK utilizzate in questo attacco.

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