La trasformazione digitale impone nuove strategie di governance per garantire la sicurezza informatica nelle organizzazioni sempre più decentralizzate.
La trasformazione digitale sta modificando, oltre ai modelli di business e ai processi, anche il modo in cui viene gestita la cybersecurity, soprattutto nelle imprese decentralizzate, con conseguenti complicazioni a carico del controllo sui rischi cyber, dato che il modello di sicurezza basato su difese statiche e perimetrali appare ormai obsoleto.
Per fronteggiare la situazione Stormshield suggerisce un ritorno a una governance del rischio centralizzata ma flessibile, che possa fornire linee guida uniformi e supportare le decisioni locali. La creazione di comitati o team dedicati alla governance, rischio e compliance è indicata come soluzione per definire policy condivise e processi che consentano ai responsabili locali di operare con criteri comuni, in modo da mantenere un equilibrio tra autonomia e controllo centralizzato.
Tra i fattori chiave per rafforzare la postura di sicurezza in questo contesto, il vendor sottolinea la necessità di una valutazione olistica e continua del rischio, con una responsabilità delegata ai team locali, ma guidata da direttive centrali. Così facendo è possibile aggiornare costantemente i profili di rischio e individuare vulnerabilità legate a nuovi processi o tecnologie. Il secondo ingrediente importante riguarda l’automazione e l’orchestrazione dei processi di sicurezza: è ormai chiaro che occorrono strumenti automatizzati per rilevare le minacce alla velocità con cui vengono generate e permettere una risposta tempestiva. A questo proposito è consigliabile l’adozione dell’approccio Zero-Trust, con una rigorosa gestione degli accessi e segmentazione della rete.
Terzo elemento è ovviamente la formazione continua del personale per aumentare la consapevolezza delle minacce e fare che le persone diventino una prima linea di difesa, soprattutto nel momento in cui sono chiamate a gestire autonomamente tecnologie e applicazioni. Ultimo ma non meno importante passaggio è la definizione delle priorità e l’integrazione della governance nei processi di pianificazione, che servono per sincerarsi che l’introduzione decentralizzata di nuove tecnologie non comporti rischi incontrollati.
Umberto Zanatta, Senior Solutions Engineer di Acronis, approfondisce come l’automazione del patch management possa semplificare le attività quotidiane, migliorare l’efficienza e assicurare una maggiore aderenza ai requisiti normativi, anche in ambienti IT complessi e distribuiti
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