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Ransomware, solo il 23% delle vittime paga

Nel terzo trimestre 2025 il pagamento dei riscatti ransomware è crollato al 23%, il livello più basso mai registrato, grazie alla crescente maturità delle aziende e a nuove best practice.

Tecnologie/Scenari

Nel terzo trimestre del 2025 solo il 23% delle vittime di ransomware ha pagato gli attaccanti: è il tasso più basso mai registrato, e conferma una tendenza che da sei anni mostra segnali decisi di decrescita nel pagamento dei riscatti da parte delle vittime. A rivelare questa informazione è Coveware, che ricorda come i pagamenti ormai non riguardano più solo gli episodi in cui i dati vengono cifrati, ma anche quelli in cui e vittime sono minacciate di divulgazione. In quest’ultimo caso, il tasso di pagamento è crollato al 19%.

Che cos’ha portato a quella che potremmo quasi definire una inversione di rotta? Secondo gli esperti, parte del merito va a una maggiore maturità delle imprese, a una migliore preparazione dei team di incident response e alla presenza crescente di avvocati specializzati in privacy e gestione degli incidenti. Inoltre, il report di Coveware sottolinea che pagare per scongiurare la fuga di dati non è più ammesso dalle best practice, anche nel caso in cui la cifra in ballo sia bassa.​

Inoltre, il report Coveware mette in evidenza come, parallelamente al calo dei pagamenti, sia diminuito drasticamente anche l’importo medio versato: nel terzo trimestre 2025 il pagamento medio di riscatto si è attestato a 376.941 dollari, in calo del 66% rispetto al trimestre precedente, mentre la mediana è di 140.000 dollari. Significativo è il fatto che oggi le grandi aziende si rifiutino di pagare perché hanno compreso che soddisfare le richieste degli attaccanti non protegge dalla pubblicazione dei dati e non mette fine all’estorsione.

Quelle emerse dall’analisi sono notizie fortemente positive, tanto che gli esperti ravvisano nel lento ma costante calo dei pagamenti ransomware un segnale di indebolimento strutturalmente della filiera ransomware. Sembra presto per parlare di azzeramento dell’economia dell’estorsione, soprattutto in considerazione dalla crescente automazione degli attacchi e della sofisticazione crescente raggiunta grazie all’adozione su larga scala dell’intelligenza artificiale. Più che un azzeramento del riscatto, non è da escludere una evoluzione del mercato ransomware, con una transizione verso un modello di business criminale più raffinato e complesso.

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