▾ G11 Media: | ChannelCity | ImpresaCity | SecurityOpenLab | Italian Channel Awards | Italian Project Awards | Italian Security Awards | ...

Thales: la cifratura salverà i dati in cloud

Sempre più informazioni critiche sono nel cloud, per proteggerle servono tecnologie trasversali come la cifratura

Tecnologie/Scenari
Può un fattore evidentemente utile alle aziende come la digitalizzazione diventare anche un elemento di rischio? Paradossalmente sì, secondo Thales, se nel fare evolvere digitalmente la propria azienda non si tiene presente che devono evolvere altrettanto anche le procedure e le soluzioni per la cyber security. Ed in particolare per la protezione dei dati gestiti dalle aziende. Dati che sono sempre più importanti ma sono anche sempre più difficili da controllare.

Come per molti altri aspetti della cyber security, anche qui il fattore che cambia lo scenario di fondo è l'adozione massiccia di servizi cloud. Una indagine Thales-IDC mette in evidenza che ormai le aziende europee hanno in cloud il 46% dei loro dati e soprattutto il 43% dei dati sensibili. A livello globale queste percentuali variano di poco, fissandosi rispettivamente al 50% e al 48%.

Le aziende europee dovrebbero essere più sensibili della media globale al tema della protezione dei dati sensibili. Thales fa notare che mostrano invece un tasso di adozione più basso per i due approcci tecnologici principali nella protezione dei dati. Ossia la cifratura e la tokenizzazione (la sostituzione di dati sensibili con informazioni in sé prive di significato ma che rimandano in maniera sicura ai dati sensibili di partenza).
thales indagine 2La cifratura è usata dal 54% del campione europeo per proteggere dati sensibili in cloud, contro una media globale del 57%. La tokenizzazione si ferma al 44%, contro una media globale del 48%. Preoccupano soprattutto le percentuali complementari a queste. Ossia il fatto che il 46% delle informazioni sensibili non si cifrato. Un dato rilevante, specie quando lo confrontiamo con la constatazione che il 95% dei dati coinvolti nei data breach non è cifrato.

Lo scenario della protezione dei dati sensibili in cloud è insomma decisamente migliorabile. Questo, spiega Thales, per questioni sia di metodo sia tecnologiche. Dal primo punto di vista, molte aziende si pongono da poco il problema della tutela dei dati memorizzati presso il loro cloud provider. Stanno cominciando solo ora a comprendere bene il concetto della responsabilità condivisa tra l'azienda e il suo provider. Ossia che questo garantisce una cyber security infrastrutturale, ma non si occupa dei dati dei suoi clienti.

Come sempre, si può vedere il bicchiere mezzo pieno invece che mezzo vuoto. L'Italia sarà magari, mediamente, un po' indietro nella consapevolezza della cyber security. "Ma stiamo riscontrando una forte accelerazione nel porsi il problema sicurezza - spiega Luca Calindri, Country Sales Manager Italy & Malta di Thales - forse anche grazie all'azione degli uffici compliance che quotidianamente chiedono ai responsabili IT cosa venga fatto per proteggere i dati quando passando nel cloud".
shared responsibilityOltre alle questioni di metodo ci sono quelle tecnologiche. Che sono essenzialmente legate alla complessità del multicloud. Le aziende si appoggiano a un numero crescente di cloud provider. Che hanno caratteristiche diverse e soprattutto offrono gradi di controllo diversi nella gestione delle possibili forme di protezione delle informazioni. Questa complessità è un ostacolo alla realizzazione di una "data security" completa.

La soluzione per Thales è adottare soluzioni e tecnologie che si pongono "sopra" i servizi cloud stessi. Astraendosi quindi dalle loro caratteristiche proprie di cyber security. Se poi l'approccio scelto è di tipo zero trust, queste soluzioni e tecnologie sono legate alla cifratura. O ad approcci della stessa famiglia, come la già citata tokenizzazione.

Le soluzioni di encryption, e conseguentemente per la gestione "sofisticata" delle chiavi di cifratura, stanno quindi progressivamente uscendo dai loro ambiti di utilizzo tradizionali, come il mondo Finance e in generale le grandi imprese. "Con la spinta del GDPR - racconta Luca Calindri - abbiamo avuto anche in Italia una accelerazione molto intensa nelle implementazioni di soluzioni per il key management e la data protection. Anche in aziende di dimensioni relativamente piccole. Ad esempio service provider che per le loro attività devono raccogliere dati sensibili e che, con lungimiranza, hanno visto in queste soluzioni un differenziatore".
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato
Iscriviti alla nostra Newsletter Gratuita. Iscriviti
GoogleNews Rimani sempre aggiornato, seguici su Google News! Seguici

Notizie correlate

Speciali Tutti gli speciali

Speciale

Speciale iperautomazione

Speciale

Speciale Backup e Resilienza 2025

Speciale

Speciale OT Security

Speciale

2025 obiettivo cybersecurity

Speciale

Previsioni per la cybersecurity del 2025

Calendario Tutto

Lug 15
Business Meeting HP | Diventa HP Extended Partner & HP Ecosystem
Lug 15
Networking on OCI: Dietro le Quinte della Rete Cloud
Lug 15
HPE TSC - Le ultime novità HPE per il tuo business a valore aggiunto
Lug 15
Cisco 360 Level Up:la transizione guidata da TD SYNNEX
Lug 16
NetApp Hybrid Cloud Associate Workshop
Lug 17
Ready Informatica Webinar | Cove Data Protection di N-able – Il tuo backup è ancorato al passato?
Lug 18
Ready Informatica Training Online | Cove Data Protection di N-able
Lug 23
Ready Informatica Training Tecnico Avanzato | Parallels RAS
Lug 23
Webinar - Selezione del personale: Un caso pratico HR con DocuWare

Ultime notizie Tutto

Patch Tuesday di luglio 2025: chiuse 137 falle, una Zero Day

Microsoft risolve 137 falle di sicurezza nel Patch Tuesday di luglio, tra cui una Zero Day su SQL Server e gravi vulnerabilità in Windows e SharePoint.

09-07-2025

AI agent e automazione no-code: la nuova era dei SOC

Agentic AI e automazione no-code: i SOC stanno cambiando faccia. Ecco come workflow intelligenti, integrazioni dinamiche e nuovi standard possono ridefinire l’incident response e il ruolo degli analisti.

09-07-2025

Acronis, come semplificare il lavoro di MSP e team IT con il patch management

Umberto Zanatta, Senior Solutions Engineer di Acronis, approfondisce come l’automazione del patch management possa semplificare le attività quotidiane, migliorare l’efficienza e assicurare una maggiore aderenza ai requisiti normativi, anche in ambienti IT complessi e distribuiti

08-07-2025

La rivoluzione quantistica nella cybersecurity: sfide e soluzioni

La rivoluzione del quantum computing mette a rischio la crittografia attuale: Umberto Pirovano di Palo Alto Networks spiega rischi, tempistiche e soluzioni post-quantum.

07-07-2025

Iscriviti alla nostra newsletter

Soluzioni B2B per il Mercato delle Imprese e per la Pubblica Amministrazione

Iscriviti alla newsletter

www.securityopenlab.it - 8.3.21 - 4.6.1