▾ G11 Media: | ChannelCity | ImpresaCity | SecurityOpenLab | Italian Channel Awards | Italian Project Awards | Italian Security Awards | ...

LinkedIn, Microsoft e DHL i brand più gettonati dal phishing

Social media, tecnologia e delivery sono i tre settori più profittevoli per i criminali informatici, da qui la scelta dei brand da sfruttare per le campagne di phishing.

Vulnerabilità

Nel secondo trimestre 2022 LinkedIn, Microsoft e DHL si sono riconfermati i brand più imitati nelle campagne di phishing. L’alternanza fra i tre marchi prosegue da diversi mesi, influenzata dalla stagionalità degli eventi e dal cambiamento delle abitudini di consumatori e aziende. Nel periodo natalizio e durante i lockdown, quando le consegne a domicilio si impennano, il brand phishing che sfruttava DHL ha prevalso.

Dall’inizio del 2022 LinkedIn ha scalato la classifica fino alla prima posizione, per via dell’uso sempre maggiore del social a indirizzo professionale. Sfruttando questo brand, i criminali informatici mirano a obiettivi ad alto interesse, dipendenti di aziende e organizzazioni già individuate come target.

Come fa notare Check Point Research, autore del Brand Phishing Report in oggetto, l'aumento più eclatante tra i brand tecnologici più popolari è stato quello di Microsoft, che da solo rappresenta il 13% di tutti i tentativi di brand phishing in tutto il mondo, più del doppio rispetto al trimestre precedente. LinkedIn si è piazzato in cima alla lista, con il 45%, il che significa che una email di phishing su due coinvolge il brand Microsoft, dato che è il brand proprietario di LinkedIn.

Il podio così composto ha una chiave di lettura piuttosto ovvia: i criminali informatici continuino a vedere nell’hybrid working un trend interessante da sfruttare. Arretrando in classifica, gli altri brand sono per lo più concentrati sui consumatori: al quarto posto troviamo Amazon, al quinto Apple, all’ottavo Netflix. Nel trimestre in esame ci sono anche tre new entry: Adidas, Adobe e HSBC, rispettivamente al sesto, nono e decimo posto.

La ripartizione è da interpretarsi con i settori merceologici di maggiore interesse per gli attaccanti: dopo i già citati social media, troviamo infatti la tecnologia e in ultimo il delivery. Omer Dembinsky, Data Research Group Manager di Check Point Software, rimarca il perché dell’insistenza sul brand phishing: “gli hacker continuano a utilizzare il phishing basato sui brand perché funziona. I consumatori devono quindi agire con cautela e prestare attenzione ai segni rivelatori di un'email falsa, come una grammatica scorretta, errori di ortografia o strani nomi di dominio”.



Qualche esempio pratico

Con la posta di Outlook il pretesto diffuso è la richiesta di verifica dell’account, spesso pretesto di truffa anche con Amazon. Con LinkedIn può capitare di trovarsi di fronte a un invito ad aggiornare il proprio account, mentre con i corrieri come DHL il pretesto è sempre la conferma dell’indirizzo o la mancata consegna.


Spesso a rivelare la presenza di una truffa sono l’indirizzo di provenienza che non è quello ufficiale del brand mittente, errori di ortografia e landing page che imitano quelle originali ma hanno un indirizzo URL inusuale. Nel dubbio, anche qualora il messaggio sembrasse del tutto veritiero, meglio non cliccare su alcun link, ma collegarsi direttamente al sito web del brand da una tab vuota nel browser.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato
Iscriviti alla nostra Newsletter Gratuita. Iscriviti
GoogleNews Rimani sempre aggiornato, seguici su Google News! Seguici

Notizie correlate

Speciali Tutti gli speciali

Speciale

Speciale iperautomazione

Speciale

Speciale Backup e Resilienza 2025

Speciale

Speciale OT Security

Speciale

2025 obiettivo cybersecurity

Speciale

Previsioni per la cybersecurity del 2025

Calendario Tutto

Lug 15
Business Meeting HP | Diventa HP Extended Partner & HP Ecosystem
Lug 15
Networking on OCI: Dietro le Quinte della Rete Cloud
Lug 15
HPE TSC - Le ultime novità HPE per il tuo business a valore aggiunto
Lug 15
Cisco 360 Level Up:la transizione guidata da TD SYNNEX
Lug 16
NetApp Hybrid Cloud Associate Workshop
Lug 17
Ready Informatica Webinar | Cove Data Protection di N-able – Il tuo backup è ancorato al passato?
Lug 18
Ready Informatica Training Online | Cove Data Protection di N-able
Lug 23
Ready Informatica Training Tecnico Avanzato | Parallels RAS
Lug 23
Webinar - Selezione del personale: Un caso pratico HR con DocuWare

Ultime notizie Tutto

Patch Tuesday di luglio 2025: chiuse 137 falle, una Zero Day

Microsoft risolve 137 falle di sicurezza nel Patch Tuesday di luglio, tra cui una Zero Day su SQL Server e gravi vulnerabilità in Windows e SharePoint.

09-07-2025

AI agent e automazione no-code: la nuova era dei SOC

Agentic AI e automazione no-code: i SOC stanno cambiando faccia. Ecco come workflow intelligenti, integrazioni dinamiche e nuovi standard possono ridefinire l’incident response e il ruolo degli analisti.

09-07-2025

Acronis, come semplificare il lavoro di MSP e team IT con il patch management

Umberto Zanatta, Senior Solutions Engineer di Acronis, approfondisce come l’automazione del patch management possa semplificare le attività quotidiane, migliorare l’efficienza e assicurare una maggiore aderenza ai requisiti normativi, anche in ambienti IT complessi e distribuiti

08-07-2025

La rivoluzione quantistica nella cybersecurity: sfide e soluzioni

La rivoluzione del quantum computing mette a rischio la crittografia attuale: Umberto Pirovano di Palo Alto Networks spiega rischi, tempistiche e soluzioni post-quantum.

07-07-2025

Iscriviti alla nostra newsletter

Soluzioni B2B per il Mercato delle Imprese e per la Pubblica Amministrazione

Iscriviti alla newsletter

www.securityopenlab.it - 8.3.21 - 4.6.1