Le violazioni dei dati che interessano milioni di utenti sono comuni. Ecco alcune delle violazioni più gravi e peggiori della memoria recente.

Data breach: come e perché investire in cybersecurity. Una ricerca commissionata da IBM Security calcola con precisione i costi degli investimenti in cybersicurezza e i benefici che apportano in caso di data breach.Indice delle pagine:
Nel maggio 2019 il sito web dello strumento grafico Canva subì un attacco che rivelò indirizzi e-mail, nomi utente, città di residenza, e password criptate di 137 milioni di utenti. In un primo momento sembrò che i cyber criminali fossero riusciti a visualizzare, ma non a rubare, file con i dati delle carte di credito e dei pagamenti. Fu sospettato il cyber criminale noto come Gnosticplayer, che rivendicò l'azione e fece sapere di avere ottenuto il token di accesso OAuth per gli utenti che avevano effettuato l'accesso tramite Google.
Heartland Payment Systems era un'azienda statunitense che si occupa di elaborazione dei pagamenti. A marzo 2008 fu vittima di un attacco che espose i dati di 134 milioni di carte di credito. L'azienda elaborava 100 milioni di transazioni di carte di pagamento al mese per 175.000 commercianti, principalmente rivenditori di piccole e medie dimensioni. A gennaio 2009 Visa e MasterCard notificarono a Heartland transazioni sospette. Fu così che si scoprì uno dei più gravi data breach del nostro secolo. Indagini successive permisero di scoprire che i cyber criminali sfruttarono una vulnerabilità nota per eseguire un attacco di SQL Injection. Tale vulnerabilità era nota, gli analisti per la sicurezza avevano allertato le aziende da diverso tempo.
A maggio 2014 eBay riferì di avere subito un attacco che espose l'intero elenco di 145 milioni di utenti. Includeva nomi, indirizzi, date di nascita e password crittografate. Stando alle informazioni ufficiali, i criminali informatici utilizzarono le credenziali di tre dipendenti per accedere alla rete aziendale. L'accesso non fu una toccata e fuga: si protrasse per 229 giorni, un tempo più che sufficiente per compromettere l'intero database degli utenti.
Il caso di Equifax è ancora vivo nella memoria di tutti. Correva il 7 settembre 2017 quando Equifax, uno dei maggiori uffici di credito negli Stati Uniti, dovette annunciare che il 29 luglio dello stesso anno si verificò una violazione dei dati che espose informazioni sensibili di circa 147,9 milioni di consumatori.
150 milioni di account utente sottratti all'app di fitness di UnderArmor, MyFitnessPal, nel 2018 furono messi in vendita nel Dark Web in un pacchetto onnicomprensivo insieme a quelli di Dubsmash e altri siti (16 in tutto). Il "pacchetto" proposto su Dream Market comprendeva 617 milioni di account clienti.
A ottobre 2013 un attacco permise ai cyber criminali di introdursi nel sistema di Adobe e di rubare i dati relativi a 153 milioni di utenti. Inizialmente Adobe diffuse notizia di un furto di "solo" 3 milioni di record con i dati crittografati delle carte di credito dei clienti. Il numero di per sé sembrò esagerato, ma indagini successive portarono alla luce anche il furto di ID e password crittografate di 38 milioni di "utenti attivi".I costi aziendali dei data breach sono in crescita, come investire in sicurezza. Da un sondaggio di Kaspersky sui costi delle violazioni di dati alle aziende emerge che le spese sono in crescita. Danni contenuti per chi investe in figure professionali specializzate.
Un altro capitolo oscuro della cyber sicurezza fu quello che si verificò a dicembre 2018 ai danni del servizio di messaggistica video di New York Dubsmash. Furono rubati 162 milioni di account utente contenenti indirizzi email, nomi utente, password, date di nascita e altri dati personali. I dati furono decifrati e messi in vendita sul Dark Web il dicembre successivo.
Nel 2012 LinkedIn annunciò un data breach che non sembrava particolarmente grave. La violazione sembrava interessare 6,5 milioni di password non associate, che furono pubblicate su un forum di hacker russo. La questione sembrava chiusa, quando nel 2016 arrivò una doccia fredda: i cyber criminali che avevano messo in vendita i pacchetti di dati frutto del data breach di MySpace offrivano anche indirizzi email e le password di circa 165 milioni di utenti LinkedIn. Il prezzo era stracciato, 5 bitcoin. A LinkedIn non rimase altro da fare se non ripristinare le password di tutti gli account interessati.
A settembre 2019 il cyber criminale pakistano noto come Gnosticplayers ha affermato di aver violato il database di Zynga, che includeva i dati dei giocatori di Draw Something e di Words with Friends. Ha ottenuto l'accesso a 218 milioni di account e prelevato indirizzi email, password, numeri di telefono e ID utente. Zynga rassicura sul fatto che non sono stati esposti dati finanziari o di pagamento.
NetEase è un fornitore di servizi di posta elettronica. A ottobre 2015 fu soggetto a un data leak che compromise 235 milioni di account utente. L'azienda ha sempre negato ogni addebito, quindi l'hacking è da ritenersi non verificato. Almeno ufficialmente. Quello che è noto è che indirizzi email e password in chiaro dei clienti NetEase furono messi in vendita sul sito del dark web DoubleFlag. Lo stesso "venditore" commerciava anche informazioni rubate ai colossi cinesi QQ.com (Tencent), Sina Corporation e Sohu Inc.
Nel 2016 My Space non era più il social media gettonato dei tempi d'oro. Ma tornò all'onore delle cronache quando trapelarono online 360 milioni di account dei suoi utenti. Erano in vendita su The Real Deal (un sito del dark web) al prezzo di 6 bitcoin.
Nell'ottobre 2016 fu violata la rete Friend Finder, che offriva l'accesso a siti Web con contenuti per adulti come Adult Friend Finder, Penthouse.com, Cams.com, iCams.com e Stripshow.com. L'intrusione fu possibile a causa di una vulnerabilità LFI (Local File Inclusion) in un modulo dei server usati da Adult Friend Finder. Inoltre, la maggior parte dei dati era crittografata con un algoritmo debole. Per questo si stima che fu esposto il 99% dei dati di 412,2 milioni di account violati.
Quella ai danni della catena di hotel Marriott fu una violazione dei dati prolungata nel tempo. E soprattutto ereditata. Quella presa di mira infatti fu la rete degli hotel Starwood a partire dal 2014. Marriott acquisì Starwood nel 2016, e con la catena alberghiera si "portò in casa" anche i cyber criminali. La violazione dei dati fu scoperta solo nel 2018. Nel frattempo, i criminali informatici avevano rubato dati di circa 500 milioni di clienti.
A fine marzo 2020 i dettagli personali di oltre 538 milioni di utenti del social network cinese Weibo sono finiti in vendita sul Dark Web. Un cyber criminale ha rivendicato la violazione di dati ai danni di Weibo, che sarebbe avvenuta a metà del 2019. In quell'occasione avrebbe avuto accesso al database degli utenti dell'azienda, che includeva i dati di 538 milioni di persone. Fra questi nomi reali, nomi utente, sesso, posizione e - per 172 milioni di utenti - numeri di telefono. Il criminale informatico, soprannominato "@weibo" dai media cinesi, ha anche fornito campioni dei dati, che gli utenti di Weibo hanno confermato essere autentici. La buona notizia è che non sono incluse le password, per questo il prezzo di vendita della refurtiva è di soli 250 dollari.
Era il 2016 quando Yahoo dovette fare due annunci che non avrebbe mai voluto fare. Si accorse che nel 2014 fu vittima di una violazione di dati che espose nomi reali degli utenti, indirizzi email, date di nascita e numeri di telefono di 500 milioni di utenti.04-12-2025
04-12-2025
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