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Emotet è di nuovo la minaccia più diffusa

Nel mese di aprile Emotet è tornano ad essere il malware più diffuso a livello globale.

Business Vulnerabilità

Il consueto aggiornamento mensile del Global Threat Index di Check Point Research relativo ad aprile risveglia l’attenzione su Emotet. Dopo un mese di marzo in cui questa minaccia di lunga data era rimasta relativamente silente, in aprile si è infatti riproposto un panorama simile a quello di febbraio, in cui il malware che ha dominato la scena a livello mondiale è stato Emotet. A questo giro ha avuto un impatto sul 6% delle organizzazioni in tutto il mondo, contro il 5% di febbraio.

L’andamento può essere legato alla decisione di Microsoft di disabilitare le macro di Office, che era uno dei mezzi di diffusione di Emotet. I criminali informatici ovviamente non si sono arresi davanti a questo ostacolo, e a quanto pare hanno messo a punto un nuovo metodo di diffusione: l'utilizzo di email di phishing che contengono un URL di OneDrive. Sarebbe questo lo stratagemma che ha permesso, in aprile, di risollevare la presenza di Emotet nei rilevamenti online.

È bene ricordare che Emotet è una minaccia molto sfruttata dal cybercrime come veicolo stesso di propagazione di altre minacce, quali ad esempio trojan bancari, ransomware, botnet, eccetera. Di conseguenza, un contagio da parte di Emotet può sfociare in danni consistenti per la business continuity, in funzione del malware diffuso dopo la violazione.


Gli altri malware

Emotet non è l’unica preoccupazione per la sicurezza informatica. Sempre ad aprile sono tornati in auge Formbook e Lokibot, che si sono piazzati rispettivamente al secondo e al sesto posto nella top 10 dei malware più diffusi. Gli esperti reputano che a spingere la scalata di Lokibot è stata una campagna di spam ad alto impatto che ha diffuso il malware tramite file xlsx.

Questo, insieme all'ascesa di Formbook, ha avuto un effetto a catena sulla posizione di altri malware: AgentTesla, per esempio, è retrocesso dalla seconda alla terza posizione in classifica.

Anche se nelle retrovie della classifica, è bene poi ricordare che alla fine di marzo la falla nota come Spring4Shell è stata sfruttata da numerosi cyber criminali per diffondere una botnet basata su Mirai, che è diventato il nono malware più diffuso. La posizione in classifica può trarre in inganno e spingere a sottovalutare la minaccia, ma come ricorda Maya Horowitz, VP Research di Check Point, “vale la pena notare che oltre il 35% delle organizzazioni di tutto il mondo sono già state colpite da questa minaccia solo nel primo mese, e quindi ci aspettiamo di vederla salire nella classifica nei prossimi mesi”.


Sul fronte dei settori maggiormente colpiti dagli attacchi, a livello globale quello più bersagliato in aprile è stato Istruzione/Ricerca, seguito da Governo/Militare al secondo posto e da ISP/MSP. La situazione è lievemente differente in Italia, dove al primo posto troviamo i software vendor, seguiti dalle posizioni già segnalate.

Vale la pena chiudere con una nota di servizio: nonostante il clamore mediatico, l seconda vulnerabilità più sfruttata in aprile per sferrare attacchi informatici è stata Log4J (CVE-2021-44228): è l’ennesima conferma che ci vorrà molto tempo per liberarsi di questa insidia, come avevano ampiamente previsto gli esperti di security.

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